Genova – E’ attesa per oggi la sentenza del Tribunale sulla eleggibilità o meno del sindaco Marco Bucci. A metterla in discussione un ricorso presentato da 21 elettori Vip tra i quali l’ex Rettore dell’Università di Genova, l’ex procuratore regionale della Liguria della Corte dei Conti, Ermete Bogetti e l’ex presidente del Tribunale Claudio Viazzi.
Il ricorso ha chiamato i giudici di Genova a pronunciarsi sul caso del commissario straordinario per la ricostruzione del ponte sul Polcevera (ponte Morandi) Marco Bucci che si ricandida al ruolo di sindaco della città e viene eletto primo cittadino. Un doppio ruolo di controllore e controllato che sarebbe in contrasto con l’articolo 60 del Testo unico degli enti locali che dispone che i Commissari di Governo siano ineleggibili nel Comune dove prestano il loro incarico. Bucci, secondo il ricorso, non poteva candidarsi e dunque non può essere stato eletto sindaco della città.
Una situazione che avrebbe pesanti ripercussioni, se accertata, non solo per il ruolo “politico” del primo cittadino ma anche (e soprattutto) per la possibilità che ogni sua decisione o firma su contratti, delibere e scelte fatte, possa essere messa in discussione ed eventualmente dichiarata nulla.
Al deposito della sentenza si apriranno sostanzialmente tre scenari:
il primo prevede che il sindaco venga dichiarato eleggibile e che possa ricoprire l’incarico sino alle prossime elezioni amministrative.
Il secondo prevede che il Tribunale dichiari ineleggibile Bucci e stabilisca il termine per la presentazione di eventuali ricorsi che andrebbero avanti quasi certamente per anni creando di fatto una paralisi dell’attività amministrativa per effetto della possibile difficoltà del sindaco a prendere decisioni che potrebbero essere facilmente impugnate all’eventuale dichiarazione di ineleggibilità.
Se i ricorsi dovessero essere accolti il sindaco tornerebbe in piena forza mentre se venissero respinti anche in terzo grado, diventando esecutiva la decadenza, il vice sindaco Pietro Piciocchi che assumerebbe il ruolo sino alle elezioni anticipate.
Il terzo caso, da più analisti considerato “il più probabile”, prevede che i giudici del Tribunale di Genova chiedano che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi sul caso, anche alla luce del ventilato ricorso della difesa di Bucci contro la scelta della giurisdizione del Tribunale civile e non quello Amministrativo.
Anche in questo caso, però, il sindaco Bucci sarebbe “limitato” nelle sue possibilità di scelta e decisione dalla “spada di Damocle” che penderebbe su ogni sua firma sino al pronunciamento finale.