Genova – Hanno trascorso un’altra notte in albergo, o presso amici e parenti, e non sanno quando potranno tornare nella loro abitazione. Le 46 persone evacuate dai due palazzi minacciati dalla frana in via Posalunga potrebbero attendere a lungo prima di poter avere l’autorizzazione a rientrare a casa e a tornare a vivere normalmente.
Le continue precipitazioni, infatti, rendono insicuro il fronte franoso e dal costone di roccia continuano a cadere massi e pietre rendendo impossibile una stima anche solo presunta degli interventi da mettere in atto.
La Protezione Civile sta cercando di offrire alle famiglie uno scampolo di normalità mantenendo il centro civico che sorge nella zona, un luogo dove trovare il necessario e spazi per trascorrere il tempo mentre i vigili del fuoco hanno iniziato ad accompagnare le famiglie, una ad una, nelle abitazioni, per poter raccogliere velocemente lo stretto necessario e quanto indispensabile ad una sosta prolungata fuori di casa.
Un compito complesso, per ovvie ragioni di sicurezza, ma anche sotto il profilo psicologico perché tutte le persone, varcata la soglia di casa, lasciata in fretta e furia per l’evacuazione, vengono prese dai sentimenti e dallo sconforto e per ognuno serve una parola di incoraggiamento.
Il costone di roccia è sempre lì, minaccioso, e potrebbe ancora crollare di schianto, portando un enorme peso a gravare sui due palazzi che sovrasta e che potrebbero subire danni molto ingenti.
Gli appartamenti travolti dai massi hanno riportato lo sfondamento di muri, finestre divelte ed è chiara la forza ce la roccia potrebbe esercitare se tutto il fronte in movimento dovesse cedere di schianto.
Massima cautela, quindi, ed evacuazione confermata almeno sino al ritorno del bel tempo stabile.