Genova – Allarme vaccinazioni insufficienti tra gli over60. A lanciarlo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino e in prima linea contro il covid ormai da due anni e oltre.
Bassetti, ospite dell’emittente Tv2000 ha ricordato che la maggior parte dei cittadini cinesi che arrivano nel nostro Paese lo fanno passando da scali intermedi, sui quali non è ancora garantito lo screening anti covid ed esiste quindi il rischio concreto che arrivino presto varianti pericolose quantomeno per l’elevata contagiosità.
“Ancora adesso – ha dichiarato Bassetti – in Italia abbiamo il 70% della popolazione anziana, over 60, che non ha fatto la quarta dose. Mi auguro che con quello che sta succedendo in Cina vadano a farsi la quarta dose. Non si può restare solo con le tre dosi, parlo chiaramente delle persone anziane e fragili”.
“Il ministro Schillaci in questi primi due mesi di governo – ha aggiunto Bassetti – credo che si sia comportato meglio di quanto avessero fatto molti altri prima di lui. Ha ereditato una situazione abbastanza difficile. La quarta dose è stata lanciata male. La campagna sulla quarta dose è stata lanciata sotto l’ombrellone sapendo che sarebbero arrivati i vaccini aggiornati a settembre”.
“Non credo sia finito tutto – ha proseguito Bassetti a Tv2000 – Il covid come lo abbiamo conosciuto nel 2020-2021 ce lo siamo lasciati alle spalle. Quel covid non esiste più ma dobbiamo continuare a dare forza ai vaccini. Siamo usciti dal covid grazie ai vaccini. Sicuramente il ministro Schillaci tornerà con una campagna per spiegare chi deve fare il vaccino. perché molti non lo sanno ancora”.
Bassetti ha infine commentato l’arrivo dei cinesi in Italia e i relativi controlli anti-covid: “Il problema è che i cinesi arrivano in Italia per il 90% da scali intermedi. Arrivano dalla Germania, dall’Olanda, dall’Austria. È chiaro che se non vengono controllati lì, farlo a Malpensa serve a poco. Serve a dire che noi italiani abbiamo imparato la lezione mentre gli altri non l’hanno imparata per nulla”.