Genova – Stop precauzionale ai progetti per la realizzazione di nuovi forni crematori fino a quando la Regione Liguria non avrà un suo regolamento regionale. Lo ha deciso il consiglio regionale votando in modo trasversale una proposta che aveva già visto il voto unanime della Commissione Sanità.
Esulta il gruppo della Lista Sansa che parla di “clamorosa spaccatura nel centro-destra”.
Secondo il gruppo della Lista Sansa, infatti ci sarebbe stata una spaccatura in Consiglio regionale all’interno del centrodestra, e addirittura all’interno di alcuni singoli partiti come la Lega.
“L’ordine del giorno licenziato ieri all’unanimità dalla Commissione Sanità – spiegano i rappresentanti della Lista Sansa – ha messo la maggioranza di fronte alle proprie responsabilità nel decidere se votare un documento di buon senso che, in estrema sintesi, richiede di bloccare i progetti per nuovi forni crematori fino a quando la Regione non rilascerà un nuovo piano per stabilire le reali necessità dei territori”.
“A poco sono serviti i tentativi di alcuni consiglieri di centrodestra di rimandare la votazione e di richiedere strategiche sospensioni dei lavori – aggiungono i consiglieri della Lista Sansa -. Ora attendiamo un nuovo regolamento regionale che finalmente stabilisca i numeri e le reali esigenze dei territori per garantire il legittimo diritto alla cremazione, escludendo al contempo la prospettiva di costruire nuovi impianti per soli fini di business importando salme da fuori regione”.
“Dalle numerose audizioni in Commissione – concludono Sansa, Centi e Candia – è già emerso che ad oggi gli impianti presenti in Liguria sono più che sufficienti per garantire il servizio ai cittadini liguri, con una rapporto tra abitanti e forni crematori superiore ad esempio a quello della Regione Lombardia. Auspichiamo che nel nuovo regolamento venga posta anche la doverosa importanza alla questione dell’impatto ambientale perché occorre ricordare i rischi provocati dalla combustione dello zinco presente in una quantità non irrilevante di bare. Oggi questo punto è stato eliminato dalla discussione, ma il problema esiste e non possiamo far finta di nulla”.
Il Consiglio regionale con 20 voti a favore (Gruppi Pd-Articolo Uno; Lista Ferruccio Sansa Presidente; Movimento5Stelle; Linea Condivisa; Forza Italia; Boitano, Bozzano, Cerri, Lauro, Menini e Vaccarezza del gruppo Cambiamo con Toti presidente; Brunello Brunetto e Mabel Riolfo del gruppo lega Liguria-Salvini) e 8 astenuti (Gruppo Fratelli d’Italia, gruppo misto; Sandro Garibaldi, Gianmarco Medusei, Alessio Piana e Stefano Mai del gruppo lega Liguria-Salvini), ha approvato l’ordine del giorno 1974 licenziato dalla II Commissione Ambiente-Territorio che impegna la giunta a normare la sospensione di autorizzazioni da parte di Città Metropolitana e Province di nuovi forni crematori fino all’emanazione del Piano regionale di coordinamento su forni crematori. Nel documento si ricorda che la Commissione ha sentito i Comitati dei cittadini di Staglieno e il gruppo di lavoro che sta predisponendo il Piano sui forni crematori.
E’ stata accolta una proposta di modifica, presentata da Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) e condivisa da Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente), che ha rivisto una parte delle premesse.
Nel lungo dibattito, circa gli emendamenti proposti e un eventuale rinvio del testo nelle competenti commissioni consiliari per approfondimenti, sono intervenuti anche Stefano Mai, Alessio Piana, Mabel Riolfo e Brunello Brunetto del gruppo Lega Liguria-Salvini, Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno), Stefano Balleari (FdI), Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente), Fabio Tosi e Paolo Ugolini del gruppo Movimento 5 Stelle, Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Claudio Muzio (FI).