Genova – Le famiglie che hanno dovuto lasciare la palazzina di via Terpi costrette in sistemazioni non idonee. E’ la denuncia del Movimento 5 Stelle genovese che parla di “bagni esterni” e lamenta che ad un proprio consigliere sarebbe stato impedito di entrare nell’edificio che ospita le famiglie sfollate per accertarsi delle loro condizioni e per verificare di persone le lamentele.
Da giorni i residenti del palazzo di via Terpi che “si è spostato” probabilmente a causa delle vibrazioni causate dagli scavi sotterranei per la costruzione dello scolmatore del Bisagno, sono costretti a stare lontano dalle loro abitazioni, in attesa di accertamenti sulla stabilità dell’edificio.
“Gli sfollati della palazzina di via Terpi 20 sono stati “sistemati” alla bell’e meglio e a segnalarci i disagi sono stati gli stessi cittadini – denuncia il coordinatore provinciale del M5S Stefano Giordano con il capogruppo comunale Fabio Ceraudo – La struttura proposta, fanno sapere, non può essere una soluzione per famiglie con bambini piccoli, anziani e malati che hanno bisogno di appartamenti idonei e dignitosi: è accettabile che la maggior parte abbia, ad esempio, il bagno esterno alla camera? Al netto di ciò, avremmo voluto visionare gli alloggi ma il presidente e un assessore del Municipio IV Media Val Bisagno hanno impedito al nostro consigliere Federico Giacobbe di fare il proprio lavoro”.
“Grave quanto accaduto – fa sapere il consigliere Giacobbe – ero lì per stare vicino ai cittadini che mi hanno invitato e volevo dunque espletare il mio mandato di consigliere. È innegabile che avevo il diritto di poter visionare la struttura che è stata proposta alle persone sfollate: mi è stato impedito. Ringrazio la Polizia locale, intervenuta dopo la mia chiamata, che ha cercato con coscienza e responsabilità di spianare la via del buon senso, ma non c’è stato verso. Cosa nasconde la maggioranza?”
Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle l’amministrazione potrebbe aver scelto, per gli sfollati, una struttura inadeguata alle esigenze delle famiglie, in particolare di chi ha con sé bambini piccoli, anziani e malati.
“Un Paese dimostra la propria civiltà da come gestisce i cittadini nelle emergenze – scrivono al Movimento 5 Stelle – A Genova questa regola però non trova terreno fertile e anzi chi amministra preferisce spendere per concerti, spettacoli pirotecnici, feste. Dopo l’episodio dell’incendio di via Piacenza, ora ci risiamo: se si trovano fuori casa senza alcuna responsabilità, i cittadini che pagano le tasse rischiano di rimanere in mezzo alla strada. A meno che non accettino soluzioni scandalose”.
“Alla luce dei fatti occorsi ieri quando è stato negato a un consigliere municipale del M5S il sopralluogo alla struttura offerta dal Comune agli sfollati di Via Terpi 20, impedendo di fatto l’espletamento dei suoi doveri, abbiamo scritto al Prefetto chiedendo un incontro alla presenza dei nostri portavoce alla Camera dei deputati e al Senato, Roberto Traversi e Luca Pirondini. I fatti di via Terpi, peraltro, ci spingono a riprendere in mano, con il Prefetto, il mancato (sempre per diniego della destra comunale) sopralluogo al Masoero che accoglieva migranti minori non accompagnati e contestualmente a chiedere un parere sull’incapacità della Giunta Bucci di garantire la sicurezza sociale in città”, concludono i pentastellati.