Genova sta per ricordare la tragedia del crollo del Ponte Morandi che ha causato 43 morti e danni per miliardi di euro e non c’è ancora Giustizia e non c’è il memoriale promesso.
Giovanna Donato, moglie di Andrea Cerulli, una delle vittime del 14 agosto 2018 affida ad una lettera la sua tristezza e la sua rabbia.
Lo fa per ricordare all’Italia tutta che, a cinque anni dal disastro che ha portato lutti e danni incalcolabili, ancora non si conosce il responsabile di quanto successo e molto probabilmente chi ha causato quanto avvenuto – o non ha fatto ciò che era necessario per evitarlo – resterà praticamente impunito.
Non solo, ma a cinque anni dalla tragedia, del promesso “Memoriale”, un monito perché simili fatti non accadano più, piuttosto che un semplice ricordo di chi ha perso la vita, non c’è traccia a Genova e altrove.
La lettera è piena di dolore manifestato con dignità ma è anche un dito puntato contro chi lascia che il figlio, che oggi è cresciuto ed è un ragazzo del Liceo, cresca senza sapere chi ha causato la morte del padre e ha visto le società coinvolte uscire di scena “patteggiando” cifre che le inchieste giornalistiche hanno mostrato essere “briciole” in un panorama di fatturati per miliardi di euro.