Sanremo (Imperia) – “Tutto il mondo muove verso la conversione all’elettrico e nella città dei Fiori si va controcorrente”. E’ la protesta lanciata dall’associazione utenti trasporto pubblico che si scaglia contro la notizia secondo cui la pubblica amministrazione avrebbe deciso lo smantellamento della linea filoviaria con eliminazione della rete aerea tra Ventimiglia e Taggia.
“Si sta spingendo giustamente sull’elettrico, sia per le automobili che per i mezzi pubblici – protestano all’associazione UTP – E a Sanremo che si fa? Dopo anni di abbandono, durante i quali a nessuno è venuto in mente di fare manutenzione alla rete aerea, ora ci si accorge che tale rete è in uno stato pessimo, e per metterla a posto servirebbero diversi milioni di euro”.
Un impegno economico che, secondo l’associazione, sarebbe alla base dell’addio al mezzo elettrico per passare a mezzi che dovrebbero comunque essere acquistati e che potrebbero persino essere “a gasolio”.
“Non contenti di avere speso denaro pubblico qualche anno fa – prosegue l’associazione – per l’acquisto di cinque autobus a idrogeno che non hanno mai circolato se non per alcune corse di prova, ora si smantella una rete filoviaria operativa da oltre 80 anni”.
La prima tratta da Sanremo ad Ospedaletti fu infatti inaugurata il 21 aprile 1942.
“Non sappiamo se siamo ancora in tempo per fermare simile scempio, ma UTP desidera esprimere il proprio forte dissenso per un’operazione del genere”.
Ripercorriamo brevemente la storia degli ultimi anni di questa filovia. I primi segni di
cedimento arrivano negli anni ’90 quando la diramazione per Taggia venne sospesa a
seguito della messa in opera di una rotatoria lungo il percorso che avrebbe richiesto lo
spostamento del bifilare. Nonostante ciò, a linea chiusa, nel 2001 venne inaugurata una
deviazione con anello di ritorno a servizio della nuova stazione di Taggia. Ma la linea
non entrò in funzione e il nuovo impianto, mai utilizzato, fu rimosso.
Le due linee rimaste (quella urbana di Sanremo e quella per Ventimiglia) sopravvissero
tra diversi problemi, con danni dovuti alle mareggiate e scarsa manutenzione della rete.
E poi, con la messa in opera di altre rotatorie all’interno di Sanremo, sarebbe stato
necessario adeguare la rete aerea ai nuovi percorsi, cosa che ovviamente non si è fatta.
Nel 2018, quando la rete era ormai in pessimo stato, e circolavano soltanto pochi filobus,
si decise per la sospensione delle linee e la loro gestione con autobus.
“Così – spiega ancora l’associazione utenti trasporto pubblico UTP – oggi, siamo arrivati alla chiusura e alla rimozione dei cavi e dei pali di sostegno, mentre dalla parte opposta della Liguria, alla Spezia, la rete filoviaria gode di buona salute, e sono previste a breve termine estensioni della rete. A questo punto, c’è da chiedersi, ci chiediamo e chiediamo a chi di competenza, com’è stato possibile che un patrimonio del genere che consentiva di gestire in modalità elettrica il lungo itinerario fra Taggia e Ventimiglia sia stato abbandonato a sé stesso fino a un punto di non ritorno, ovvero con la linea talmente danneggiata da far propendere per la sua chiusura anziché, come sarebbe auspicabile, per una revisione generale di tutto l’impianto, e l’acquisto di nuovi veicoli filoviari in modo da offrire un servizio efficiente e ambientalmente sostenibile?”.