Genova – Ha dimostrato subito pentimento e non sussistono i “futili motivi” poiché l’omicidio è avvenuto perché la vittima stava inseguendo il suo assassino con intenzioni non certo “pacifiche”. Sconterà 18 anni di reclusione invece dei 24 chiesti dal pubblico ministero Filippo Giribaldi, il portuale portavoce del movimento No Vax ai tempi della pandemia che ha ucciso con un colpo di pistola al petto Manuel Di Palo, ex esponente di Casa Pound quel tragico 25 aprile del 2023. A stabilirlo la Corte d’assise di Appello di Genova che ha concesso le attenuanti cancellando invece i “futili motivi” per l’omicidio.
Giribaldi – secondo il gudice, avrebbe avuto un comportamento collaborativo sin da subito, consegnandosi nella chiesa dell’Annunziata, poco distante dal luogo dell’omicidio, in via Polleri, e lasciandosi arrestare per poi confessare subito.
Circostanze che proverebbero un immediato pentimento e la consapevolezza di aver commesso un errore gravissimo.
Considerate anche le circostanze nelle quali è maturato il reato: Giribaldi stava fuggendo (dopo aver sparato verso un’altra persona) ed è stato raggiunto e affrontato dalla vittima.
Inoltre ha ammesso un uso smodato di droga e di aver agito per gelosia nei confronti della donna con la quale vittima e omicida si incontravano per consumare crack.