Genova – La Batteria Monte Moro, insieme alla Batteria Mameli situata sulle alture di Pegli, è la principale costruzione difensiva a protezione del Golfo di Genova ancora oggi presente sulle alture del capoluogo. Facilmente visibile da gran parte del levante genovese, è situata sopra il quartiere di Quinto al Mare sulla cime dell’omonimo monte, tristemente noto nelle ultime estati per un’alta quantità di roghi e incendi che vengono appiccati nei giorni più caldi e secchi della stagione.
Dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno del 1940, nei due anni successivi il capoluogo e una parte del territorio costiero regionale furono vittime di alcuni attacchi francesi e inglesi che colpirono la costa tra Genova e Savona. Queste incursioni misero in evidenza la fragilità del sistema di artiglieria a protezione della costa e, per questo motivo, nella primavera del 1942 si decise per la costruzione di due batterie: quella sulle alture di Arenzano e, appunto, quella del Monte Moro. Queste di aggiunsero a quelle già presenti a partire dagli anni Trenta a Punta Chiappa e a Pegli.
In particolare per quella situata sopra il levante genovese, le operazioni di costruzione della batteria furono piuttosto complesse. Per renderle possibili vennero costruiti dei binari che partivano dalle pendici del monte, dove oggi sorge il complesso di palazzi e abitazioni del “Quartiere Azzurro”. Questi furono indispensabili per lo spostamento soprattutto dei cannoni e della torre binata. Ovviamente oggi non sono più presenti e sono stati distrutti dal processo di urbanizzazione post bellico. Nonostante ciò, i più attenti possono ancora scorgere i pochi dettagli rimasti proprio lungo il percorso che porta sulla cime del Monte Moro.
Le complesse operazioni di costruzione non si rivelarono così decisive: negli anni successivi, infatti, la batteria sparò pochissimi colpi. Secondo la ricostruzione degli storici, però, partirono proprio da qui quelli che affondarono il posamine Pelagosa il 9 settembre del 1943.
Per raggiungere le batterie del Monte Moro sopra Quinto si percorre corso Europa sino al Cimitero di Quinto e poi si percorre l’omonima via sino a trovare un sentiero che si inerpica tra la macchia mediterranea. Osservando verso l’alto le prime Batterie sono visibili e possono fare da punto di riferimento per la salita ma il sentiero è ben tracciato e difficilmente ci si può perdere.