Genova – Il lavori di sistemazione del Rio Veilino sono fermi da mesi e fiorai e commercianti che operano nella zona del Cimitero di Staglieno sono infuriati e denunciano un calo degli incassi “più duro dei tempi del Covid”. Un vero e proprio campanello d’allarme quello suonato dalle attività commerciali che operano sul piazzale davanti all’ingresso carrabile del cimitero monumentale, con incassi ridotti sino al 50%, se non cambierà presto la situazione, potrebbero scattare le prime “rinunce”.
Il cantiere per la sistemazione della tombinatura del torrente Veilino, che scorre proprio accanto alla porta carraia del cimitero per gettarsi nel Bisagno, è fermo da novembre e già prima, quando gli operai hanno scavato un’enorme cratere nell’asfalto, la situazione era “critica” poiché lo scavo è stato collocato proprio dove sorge il posteggio pubblico.
In un colpo solo sono spariti i già scarsi posti auto e così, chi prima arrivava e stazionava almeno il tempo di un caffè o dell’acquisto dei fiori da portare ad un caro estinto, non può più farlo ed è costretto ad andare altrove.
A malapena si riesce a far passare i carri funebri durante i funerali ma di sosta in auto o in moto non se ne parla.
Per un effetto a catena, quindi, la situazione del traffico è “esplosa” e il numero dei clienti, impossibilitati persino ad una sosta breve, si è ridotto al lumicino.