Genova – “Cara Lega, come al solito cercate di fomentare odio e discriminazioni. Perché non partecipate ai laboratori del Liguria Pride, così vedete di cosa si parla e imparate qualcosa di nuovo?”. Così gli attivisti e le attiviste di Generazione P, rispondono alle alla richiesta di intervento presentata al Sindaco di Genova, Marco Bucci e alle polemica contro il laboratorio “Infinite famiglie” di Edusex, accusato di propagare la “teoria gender”.
«La fantomatica “teoria gender” non esiste – spiega Nadia Punturieri di Generazione P – Viene usata da gruppi di conservatori che in un modo improprio si riferiscono agli studi di genere, per darne un’idea falsata»
“Questi studi – prosegue Generazione P – raggruppano diversi approcci metodologici e ricerche su svariati aspetti della: dall’origine dell’identità al rapporto tra persona e contesto socio-culturale.
La teoria del gender – secondo gli organizzatori dell’evento al Liguria Pride – è quindi un’invenzione polemica, un’espressione coniata sul finire degli anni ’90 e i primi 2000 in alcuni testi redatti sotto l’egida del Pontificio consiglio per la famiglia con l’intento di etichettare, deformare e delegittimare quanto prodotto in questo campo di studi.
Generazione P, rispondendo alla richiesta di intervento fatta al sindaco Marco Bucci, ribadisce di lottare per le pari opportunità e per l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse a genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.
«Fa sorridere che queste dichiarazioni escano a ridosso delle elezioni europee pensando di riuscire ad avere consensi – concludono gli attiviste e le attiviste di Generazione P – Massima solidarietà ad Edusex, alla sua presidente Chiara Nardini e a tutti coloro che ogni anno organizzano un evento per grandi e piccini per promuovere l’inclusione e le parti opportunità. Quelle vere».
Qui la notizia della richiesta di intervento presentata dalla Lega