Genova – Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte e le circostanze precedenti alla tragica caduta da un costone nella cava di Panigaro, sulle alture di Sestri Ponente di Fabio Ranni, l’autista AMT appassionato di escursionista trovato morto dopo lunghe ricerche.
Il corpo di Ranni è stato trovato ai piedi di una scarpata di oltre 200 metri e sarebbe precipitato in circostanze che sono ora oggetto di accertamenti.
Un tragico volo di oltre cento metri che potrebbe essere stato causato da un malore improvviso, da una caduta ma anche da altre circostanze che, al momento, non sono escluse come da prassi in circostanze simili.
Fabio Ranni era uscito di casa domenica mattina presto, come spesso faceva, per una gita nella zona del Monte Gazzo e comunque sulle alture di Sestri Ponente dove abitava e dove era molto conosciuto.
A sera, non vedendolo rientrare, il fratello si è preoccupato ed ha denunciato la scomparsa attivando le ricerche. In breve amici, colleghi di lavoro e squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e del soccorso alpini hanno iniziato a percorrere tutti i sentieri della zona in un crescendo di mobilitazione mano a mano che passava il tempo.
Purtroppo ieri sera le ricerche si sono concentrate sulla zona della Cava di Panigaro dove conducevano le tracce trovate dai cani molecolari e il volo di alcuni droni dei Vigili del Fuoco ha portato alla tragica scoperta del cadavere, precipitato tra le rocce.
Lo stesso recupero della salma è stato complesso e difficile e per questo ora si indaga per verificare alcuni elementi come la recinzione posta a “difesa” dei sentieri che si avvicinano pericolosamente alla parete scoscesa della cava. Tra gli accertamenti anche quello per capire se sia possibile avvicinarsi al luogo della presunta caduta o se, invece, si debba in qualche modo “scavalcare” la recinzione. Particolare che renderebbe più misteriosa la morte del 51enne appassionato di escursioni.