Ex Cognetex Sestri Ponente Esselunga GenovaGenova – Una “santa alleanza” tra Civ del Ponente, per unire le forze contro il dilagare delle aperture di nuovi supermercati che soffocano i piccoli negozi e uccidono il commercio al dettaglio. Un’unione che nasce per dire no a tutti i progetti, indipendentemente dal marchio che vuole aprire, per sfuggire alla stucchevole e sempre più spuntata difesa del “ma se apre Tizio Caio o Sepronio non dite nulla” che è la frasetta imparata a memoria che spesso si legge a commento di queste vicende, sui social.
I sei centri integrati di via (Civ) più grandi del Ponente, quelli che per capirsi radunano il maggior numero di negozi rappresentati sul territorio, si alleano per prepararsi a combattere contro quello che viene definito un “lento soffocamento del tessuto commerciale locale e di quartiere” ad opera della Grande Distribuzione.
Per il momento – come scrive Il Secolo XIX nell’edizione in edicola oggi – si tratta di incontri e tavoli di confronto ma la strategia, una volta definiti i paletti e le regole di ingaggio, è già ben definita e si trasformerà, se necessario, in una guerra fatta di carte bollate, proteste in piazza e ricorsi sino allo sfinimento per cercare di tardare il più possibile progetti che, come spiegato nella trasmissione Report in onda su Rai Tre, hanno bisogno di tempi brevi e ritorni veloci e consistenti a investimenti faraonici.
Una campagna di lotta per sopravvivere che punta il dito non solo contro il mega progetto Esselunga a Sestri ma anche al progetto per una nuova Coop in via Siffredi, la Ekom al Castelluccio, tra Pegli e Prà e contro l’annunciato spostamento della Pam di Voltri dall’attuale posizione a quella in costruzione nell’area ex Verrina che, dopo decenni di immobilismo, ha trovato un’ improvvisa accelerazione con la nuova amministrazione comunale, accusata di presentarsi come paladina dei negozi storici e delle attività tradizionali mentre nella sala dei bottoni i progetti per nuovi supermercati viaggiano a velocità mai viste nel capoluogo ligure.
“Non è questione di marche – ripetono i Civ – ma di pianificazione del futuro che vogliamo vivere. Da una parte c’è chi crede nel piccolo commercio al dettaglio e davvero “sotto casa” e dall’altra una visione politica che prevede code di Suv incolonnati nei parcheggio di grandi e grandissimi centri commerciali dove si compra di tutto, con orari che sono impossibili per il piccolo negoziante, a prezzi sottocosto come nessun piccolo negozio può fare e con servizi e strutture magari pagate anche con soldi pubblici”.
La battaglia di Davide contro Golia è appena iniziata e si preannuncia dura e dall’esito tutt’altro che prevedibile.
Come nella celebre storia, i “piccoli” hanno in serbo un’arma potentissima, in questo caso quella del voto alle prossime elezioni.
“Chi è venuto qui a cercare consensi ha fatto delle promesse – spiegano i commercianti – che al momento non sono state mantenute. Il tempo delle chiacchiere si sta esaurendo e se le cose non cambieranno sapremo come rispondere la prossima volta che saremo interpellati”.
La “santa alleanza” è rigorosamente apartitica ed è aperta a tutti i Civ che si ritrovano ad avere a che fare con progetti di nuovi supermercati anche “a sorpresa” come quello che sorgerà vicino a piazza delle Erbe, nel centro storico.

(nella foto da Facebook l’area ex Cognetex di Sestri Ponente)

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