Genova – Un secondo provvedimento restrittivo della libertà personale per Giovanni Toti, il presidente (sospeso) della Regione Liguria. A darne notizia il quotidiano genovese “Il Secolo XIX” nella sua versione online.
Il quotidiano genovese indica nel filone dei presunti illeciti per gli spot elettorali la “radice” del provvedimento, ancora gli arresti domiciliari nella sua villa di Amegli dove Toti si trova dallo scorso 7 maggio.
Nel nuovo provvedimento sarebbero compresi presunti illeciti nella gestione degli spot elettorali pagati da Esselunga all’emittente Tv Primocanale.
Sempre secondo quanto riportato da il Secolo XIX, nel filone di indagini sarebbero indagati l’ex capo di Gabinetto, Matteo Cozzani, Francesco Moncada, ex manager di Esselunga e Maurizio Rossi, editore di Primocanale.
Accuse pesanti che dovranno trovare eventuale conferma nella documentazione contabile sequestrata dalla Guardia di Finanza.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota stampa di Esselunga:
Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa, Esselunga ribadisce che nessun
pagamento occulto è stato effettuato e che a fronte di pagamenti tracciati e regolari
sono state eseguite esclusivamente le prestazioni oggetto dei contratti sottoscritti per
la pubblicità del marchio Esselunga.
Qualsiasi diversa interpretazione allusiva è totalmente priva di fondamento ed è
smentita da inconfutabili evidenze documentali e informatiche.
Esselunga ha dato mandato ai suoi legali per avviare le doverose azioni a tutela della
sua immagine.