Genova – I “moncherini” degli alberi secolari abbattuti in viale Thaon di Revel, davanti alla stazione di Brignole, trasformati in altrettante “colonne infami” contro chi ha deciso di tagliarli senza pietà. La curiosa forma di protesta silenziosa è stata messa in atto, nella notte, dai volontari delle associazioni che per giorni e giorni hanno tentato ogni cosa pur di salvare i 15 alberi secolari che sono stati abbattuti dopo una contestata perizia che li ha classificati come “pericolosi”.
Nella notte ogni tronco mozzato dalle motoseghe è stato addobbato con fiori e piante e con cartelli riportanti le “condanne” contro chi ha deciso per la loro morte senza nemmeno lasciare che tecnici di rilevanza nazionale e internazionale effettuassero sofisticate e iper tecnologiche contro-valutazioni che, a loro dire, avrebbero potuto salvare buona parte degli alberi.
“Ho gridato in silenzio – riporta uno dei cartelli denuncia – ma non sono riuscito a scappare”
“Un albero è bello, ma ancor più ha diritto alla vita” e ancora “fiori azzurri come il cielo che mai più potrete accarezzare”.
Le immagini delle “colonne infami”, nate per ricordare la strage di alberi, stanno circolando sui social destinate a diventare virali come la protesta che ha accompagnato la decisione di condannare a morte, senza neppure il diritto ad un processo con una “difesa” 15 alberi alti decine di metri e che per decenni hanno dato ombra al viale assolato e alle persone in attesa degli autobus.