Nada CellaGenova – E’ attesa per oggi la decisione del giudice sulla nuova richiesta di andare a processo per accertare l’identità dell’assassino di Nada Cella, la ragazza di 24 anni che il 6 maggio del 1996 venne uccisa con 15 colpi di corpo contundente, nell’ufficio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala.
Dopo 28 anni ancora non si conosce il volto dell’assassino ed una serie incredibile di “errori” rischia di mandare in fumo e per sempre la possibilità di dare Giustizia a Nada Cella, alla madre che da allora vive solo per questo, ma anche alla sorella della vittima e ai suoi nipoti.
Il caso è complesso ed è stato riaperto recentemente solo per le indagini di una criminologa che ha raccolto elementi utili a far riaprire il caso.
Nelle indagini è tornata una persona, una donna, già entrata (ed uscita velocemente) dalle prime indagini. Si tratta di persona che viveva a Chiavari all’epoca del delitto e che si era trasferita in Piemonte subito dopo.
Su di lei si sono concentrate nuovamente le indagini che hanno aperto alcuni spiragli su un delitto davvero complesso e purtroppo ormai troppo lontano nel tempo.
Tutto ruota attorno ad alcuni bottoni trovati nella casa della sospettata e che assomiglierebbero a quello trovato sul luogo del delitto, su tracce di DNA trovate sul motorino che la donna aveva a Chiavari e che incredibilmente era ancora conservato e sulle dichiarazioni di alcune persone che potrebbero essere testimoni ma che in un caso è ormai avvenuto il decesso e di un’altra si conosce solo la voce intercettata dalle forze dell’ordine che sorvegliavano il telefono del commercialista, inizialmente sospettato dell’omicidio.
Nella telefonata la voce di una donna mai identificata e probabilmente deceduta per età, affermava di aver visto l’attuale indagata sotto all’ufficio del delitto e “sporca” forse di sangue.
Elementi importanti ma non “schiaccianti” e che, in processo, potrebbero non reggere alla prova dei fatti e per questo era giunta una prima richiesta di “non luogo a procedere” cui la famiglia si era opposta, riaprendo le speranze di un processo chiarificatore.
Oggi la decisione sulla nuova richiesta di archiviazione che darebbe la sola speranza di un intervento della Cassazione e, molto probabilmente, a meno di colpi di scena, la fine della vicenda con il dubbio aperto sull’autore del delitto.

Rispondi