Genova – Continua lo stillicidio di segnalazioni di nidi di Vespa killer velutina in città. Questa volta la grossa “goccia” color cartone è stata avvistata su un albero di via Cianciullo, sopra via Tanini, nel quartiere di Borgoratti.
Con la caduta delle foglie il grosso oggetto appeso ad un ramo è stato notato e anche se l’avvistamento vero e proprio è avvenuto ai primi di dicembre, solo ora è stato segnalato facendo scattare l’allarme e l’iter burocratico per la neutralizzazione.
Il grosso nido, penzola ormai inerte dall’albero e la popolazione di vespe velutine presente è ormai in calo vista la stagione avanzata ed il freddo ma è assai probabile che contenga ancora qualcuna delle decine e decine di Regine fecondate che sono nate nell’ultima parte del ciclo biologico della colonia di calabrone asiatico. Per questo sarebbe comunque importante poterlo trattare con il procedimento corretto.
La lotta contro il tempo è scattata e la neutralizzazione del nido è urgente come non mai, proprio per evitare che tutte le Regine riescano a “invernare”, cercando un riparo protetto, pronte a risvegliarsi ai primi caldi per andare a fondare nuovi nidi. Circostanza che farebbe scoppiare un’emergenza nidi come quella che sta affrontando la Val Bisagno dove si sono concentrate le segnalazioni di nidi per l’anno passato. Ben quattro tra Struppa, Sant’Eusebio e San Gottardo.
Sfortunatamente si sono però verificate dei problemi nella lotta alla vespa asiatica che fa strage di api, che minaccia la biodiversità uccidendo gli insetti impollinatori (non solo le api) fondamentali per l’agricoltura e l’ambiente ma che sono anche in grado di uccidere un uomo come già accaduto in diversi episodi in Francia dove la vespa è ormai insediata da anni.
In particolare la lotta alla velutina è stata affidata dalla Regione Liguria al Parco Naturale delle Alpi Liguri che raccoglie le segnalazioni con modalità che potrebbero essere migliorate (semplici email) e che trasferisce la richiesta di intervento a quello che risulterebbe essere l’unico volontario attrezzato e che oltre al suo impiego a tempo pieno, è volontario per la Protezione Civile e attraverso questa “copre” tutta la provincia di Genova.
Un volontariato encomiabile ed “eroico” per l’ampiezza del territorio ma anche perché, pur dovendosi spostare in tutto il territorio per i sopralluoghi, per “ripulire” il terreno dove deve agire e sobbarcandosi tutti gli oneri economici, risulta percepire un rimborso spese di circa 50 euro per ogni nido abbattuto. Impresa resa ancor più eroica tenendo conto che indossa una tuta speciale dal costo astronomico, utilizza un’asta in fibra di carbonio da migliaia di euro e generalmente opera da solo.
In realtà una intera squadra di volontari, preparati ed attrezzati ci sarebbe. Persone che hanno seguito con esito positivo un corso organizzato dalla Regione Liguria con le associazioni degli apicoltori ma, inspiegabilmente, ad oggi non ancora autorizzati ad operare.
La lotta contro il tempo per distruggere il nido di via Cianciullo, a Borgoratti, è dunque iniziata e ci si augura che l’intervento venga fatto al più presto possibile.
Nel frattempo l’appello lanciato da chi si occupa del problema resta quello di “guardare in alto” alle cime degli alberi, anche quelli tra le case, per cercare la presenza di altri nidi
Senza adeguate contromisure, prima tra tutte il trappolaggio nella zona – con il ritorno della bella stagione la zona di Borgoratti e zone vicine rischia di riempirsi di nidi di velutina con rischi per la popolazione e danni ingenti per chi alleva api e per la biodiversità.
La vespa velutina, infatti, è molto più aggressiva degli insetti locali e se avverte che il proprio nido è in pericolo, anche solo perché ci si avvicina troppo o perchè lo si scontra tra gli arbusti nel bosco o peggio lo si calpesta se è nel sottosuolo, scatena una reazione fortissima con aggressione di decine e decine di esemplari e la puntura può causare la morte.
I nidi devono essere neutralizzati da personale esperto e autorizzato, formato nei corsi abilitanti della Regione Liguria. Un intervento non corretto può infatti creare più danni che soluzioni.
Il nido dovrebbe prima essere “neutralizzato” con l’uso di insetticidi adeguati, poiché è l’unica metodologia che garantisce la eliminazione di eventuali Regine dormienti che potrebbero aver trovato rifugio nel nido. Inoltre va rimosso solo dopo essere stato “trattato” con insetticidi per non disperdere le Regine eventualmente presenti (No a rimedi fai da te o di persone impreparate)
Cosa fare se si avvista un nido di vespa velutina o un esemplare di vespa?
Il referente per l’emergenza vespa velutina in Liguria è il Parco Naturale della Alpi Liguri che ha uno specifico servizio delegato dalla Regione Liguria.
Gli Amici delle Api, però, suggeriscono di contattare anche l’associazione tramite la pagina Facebook oppure con l’indirizzo email amicidelleapigenova@gmail.com perché il servizio attivo ora non fornisce informazioni pubbliche sulla collocazione dei nidi segnalati e, soprattutto, non fornisce informazioni sul loro abbattimento.
“Chiediamo – spiegano all’associazione – che Regione Liguria imponga a chi fornisce il servizio di pubblicare in modo semplice e chiaro le segnalazioni dei Cittadini, in ordine temporale di ricezione e che ogni segnalazione sia corredata di immagini per evitare doppie comunicazioni ma anche che riporti la data della distruzione e se il nido è stato rimosso o meno. Sino ad allora crediamo sia opportuno che chi segnala comunichi anche a noi quello che vede. Provvederemo ad inoltrare una nostra segnalazione e sorveglieremo tutto l’iter”
Esiste anche la pagina Vespa Velutina a Genova e Provincia che fa analogo servizio e consente la pubblicazione delle immagini che possono essere viste dagli esperti per il corretto riconoscimento.
E’ anche possibile inviare segnalazioni alla Redazione di LiguriaOggi.it via email redazione@liguriaoggi.it o via Whatsapp con foto e posizione al numero 351 5030459
A Genova sono stati trovati anche questi nidi:
1) Nido di Sestri Ponente sotto un poggiolo (distrutto)
2) Nido di via Struppa nel vivaio Aster (distrutto)
3) Nido di via Struppa 2 – davanti civico 64 (nessuna informazione)
4) Nido di via Stefano Castagnola a Sturla (distrutto in modo non corretto)
5) Nido di via Mogadiscio – Sant’Eusebio (rimosso a fine gennaio 2025)
6) Nido di via Lodi a Staglieno (rimosso da privato a fine gennaio 2025)
7) Nido di viale Teano a Quarto
8) Nido di via Romana della Castagna a Quarto (ancora presente)
9) Nido di Piazza Fontane Marose in Centro (rimosso)
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