Savona – Proseguono nel “mistero” le indagini sulle esplosioni che sarebbero avvenute a bordo della Seajewel, la petroliera carica di liquidi infiammabili e potenzialmente esplosivi, che avrebbe riportato alcune falle nello scafo a causa di una o più esplosioni.
L’unica cosa certa nella faccenda è che le operazioni di scarico degli idrocarburi (petrolio) sono state sospese per una anomalia e che nelle scorse ore i militari del Consubin, i super esperti della Marina Militare, hanno effettuato controlli subacquei alla ricerca di possibili tracce di esplosioni.
E’ bene specificare che i militari del Consubin non sono soliti ispezionare le chiglie delle navi e dunque è evidente che i timori di un attentato terroristico o di un danno causato da un ordigno sono fondati.
Inoltre le voci del ritrovamento delle falle nello scafo “con le lamiere rivolte verso l’interno” possono fa pensare ad esplosioni esterne alla nave e quindi rafforzare l’idea che qualcosa sia esploso vicino alla chiglia della nave.
La popolazione è comprensibilmente spaventata e chiede giustamente di essere informata su quanto avvenuto anche perchè le boe Sarpom e gli impianti a terra sono da sempre fonte di preoccupazione per l’alto rischio di incidenti con conseguenze devastanti sulla popolazione.
Si spera quindi che le risultanze delle indagini vengano diffuse velocemente alla popolazione attraverso i Media invece di far serpeggiare presunti allarmismi commessi da chi ha il compito e il dovere di non nascondere nulla ai suoi Lettori.