palma crollata piazza Paolo da Novi GenovaGenova – Proseguono le indagini sul crollo della palma che ha travolto e ucciso nella centralissima piazza Paolo da Novi, Francesca Testino, funzionaria regionale di 57 anni.
In attesa dei riscontri della Procura sulla documentazione acquisita in Comune, presso Aster e nel Municipio locale, la famiglia ha incaricato uno studio legale di seguire gli sviluppi e non accetta la “semplificazione di quanto avvenuto come “tragica fatalità”.
Nel corso di un sopralluogo è stato accertato che nelle vicinanze dell’aiuola dove cresceva, inclinata e con le radici esterne al terreno almeno dal 2020, sono stati eseguiti dei lavori stradali e verrà verificata anche la possibilità che gli scavi abbiano intaccato le già fragili radici.
Ma la battaglia legale si preannuncia durissima soprattutto sul versante dei controlli perché la documentazione ma anche diverse pagine social del quartiere e di denuncia del degrado cittadino, hanno pubblicato foto e post di cittadini e residenti preoccupati e le risposte “rassicuranti” di consiglieri e assessori del Municipio a proposito di verifiche e controlli che sarebbero stati richiesti.
Dovrà essere accertato se queste verifiche sono state effettivamente fatte e chi e quando ha segnalato agli uffici competenti il temuto pericolo per cose e persone.
Nella nota diffusa da Aster, incaricata dal Comune della gestione del verde pubblico, si legge che la palma era attenzionata e che era stata soggetta a verifica nel settembre 2024 e quindi sarà importante poter esaminare la documentazione già acquisita dai carabineri forestali circa gli esami fatti e il tipo di tecnologia utilizzata visto che uno dei punti “contestati” da associazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio verso questi controlli, verte sulla difficoltà di eseguire semplici ispezioni “visive”, legali e autorizzate, ma che comprensibilmente non possono eguagliare l’uso delle più recenti tecnologie che eseguono controlli “interni” con esame dei tessuti del legno, della loro salute ed eventuale danneggiamento nonché l’indice di pericolosità dell’inclinazione. Esami che i tecnici specializzati compiono ciclicamente sulle piante che vengono loro affidate e che sono in grado persino di suggerire potature per riportare in sicurezza alberi anche pesantemente inclinate.
Le polemiche sull’episodio restano infuocate, specie dopo la lettera del sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi che, dopo aver manifestato il suo dolore e rammarico per quanto avvenuto ha puntato il dito contro associazioni, ambientalisti, comitati e persino partiti politici che “impedirebbero” al Comune ed ai suoi incaricati di abbattere alberi ammalati.
Le risposte infuocate delle associazioni si susseguono senza sosta con la richiesta di scuse e con la rassegna degli abbattimenti che sono avvenuti nel corso del tempo, con le proteste dei difensori degli alberi e le motoseghe che hanno fatto strage di piante ultracentenarie senza che urla e proteste potessero fare nulla.
Inoltre, ed è il punto cruciale della vicenda, la palma di piazza Paolo da Novi non era stata indicata come “da abbattere”.
Sarà la Magistratura ad accertare eventuali responsabilità dopo aver esaminato tutta la documentazione acquisita tramite i carabinieri forestali.

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