Genova – I lavori per la ricostruzione dell’asilo Camoscio di Marassi sono di nuovo fermi e da settimane non si vede più nessuno al cantiere. Genitori e residenti sul sentiero di guerra a Marassi Alta per quella che sembra l’ennesima beffa.
Da decenni si attende che l’edificio comunale abbandonato che un tempo ospitava la scuola venga demolito e ricostruito e dopo una serie di annunci e proclami poi smentiti dai fatti, l’ultimo nella passata campagna elettorale, mesi fa l’ennesimo annuncio di avvio dei lavori e nuova promessa (almeno la seconda in pochi anni) che quantomeno l’abbattimento della catapecchia con probabile presenza di amianto, sarebbe avvenuta entro l’estate.
Il cantiere è stato aperto, i bambini della vicina scuola Fanciulli hanno perso uno spazio esterno per giocare, ma dopo l’abbattimento di una cancellata e il “martellamento” per alcune palificazioni, mesi il cantiere è di nuovo fermo e nessuno ci lavora da settimane.
“Nessuno sa cosa stia succedendo – protestano i residenti – e vorremmo capire perchè, per l’ennesima volta, ci è stato detto che il cantiere partiva e sarebbe stato ultimato mentre invece è tutto fermo da mesi e non si vede un operaio. Nel frattempo la scuola vicina ha perso lo spazio dove trascorrere all’aperto la ricreazione e i bambini sono costretti a “invadere” i vicini giardini intitolati a Sanguineti ma che sono stati realizzati pensando ai più piccoli e i giochi non sono utilizzabili da chi è più grandicello”.
La storia sembra ripetersi. Nelle passate elezioni amministrative nel quartiere Camoscio (tra viale Bracelli e salita Gerbidi) sono saliti diversi politici ed assessori ed era stato promesso che i lavori sarebbero partiti, con la demolizione dell’edificio fatiscente da decenni, entro l’estate.
“Si sono dimenticati di precisare di quale anno parlavano – scherzano amaramente i genitori – e infatti non si è visto nulla nell’estate del 2022, quando ci furono le elezioni, non abbiamo visto nulla nemmeno nel 2023 e neanche nel 2024. Speravamo nel 2025 ma ora nessuno crede più alle promesse e se il cantiere non riaprirà prima delle elezioni, qui possono anche fare a meno di presentarsi”.
Parole durissime, rivolte contro l’amministrazione comunale che, oltre a promettere senza mantenere, non ha neppure informato i Cittadini di eventuali problematiche.
“La volta scorsa ci avevano raccontato che si dovevano aspettare i fondi del PNRR ma ora che sono arrivati non si capisce cosa stia succedendo. Almeno potrebbero organizzare una assemblea pubblica in Municipio e spiegare”.
Ad aggravare la situazione il fatto che, da anni e proprio per consentire i lavori, è stato chiuso un asilo modello come il Camoscio che, a parte la struttura “datata” aveva ampi spazi verdi e un giardino invidiabile. Hanno raccontato che sarebbe stato chiuso il tempo di demolire tutto e ricostruire la nuova struttura ma sono anni che non riapre e le famiglie che abitano in zona si sono dovute rivolgere ad altre strutture più lontane e meno qualificate.
“Se avessimo saputo che la chiusura sarebbe stata per tutti questi anni – sbottano ancora i genitori – qui ci sarebbero state le barricate. E invece ci hanno raccontato le favole per imbonire tutti e ora l’asilo Camoscio è fermo e in molti iniziano a pensare che non riaprirà più. Sono state disperse esperienze positive, intere classi di bambini che potevano crescere nel quartiere e si sono incentivati gli spostamenti in auto per portare i bambini in altre strutture, magari private e finanziate con denaro pubblico”.
Proteste anche per il degrado in cui è stato abbandonata l’area nella quale era sorto un quotato centro di addestramento cani, il Cave Canem dove volontari insegnavano ai padroni di animali come gestire i propri cuccioli evitando di abbaiare e aggredire altri cani.
Il centro è stato allontanato in fretta e furia ormai da anni – e senza alcuna necessità visto che i lavori sono fermi e l’area si è trasformata in area di defecazione per cani accompagnati da padroni incivili.
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