Genova – Il numero degli incendi che coinvolgono i tetti aumenta considerevolmente nel periodo invernale e le motivazioni risiedono spesso nella caranze di manutenzione. Lo spiegano i Vigili del fuoco che troppo spesso intervengono per salvare vite e abitazioni minacciate dalle fiamme originate proprio nel tetto.
Evitare queste situazioni di pericolo è possibile e spesso più semplice di quanto si creda.
I Vigili del fuoco invitano a diffidare del detto” “ha sempre funzionato e dovrebbe continuare a funzionare” perché nega il concetto sacrosanto della manutenzione.
Nelle canne fumarie, oltre al fumo, “viaggia” anche la fuliggine.
Si tratta di un residuo della combustione, sostanzialmente legna, dove si trovano anche parti di catrame che fanno da collante, tra le varie particelle di fuliggine e le pareti della canna fumaria.
Ebbene questa fuliggine è un combustibile e si deposita all’interno della canna fumaria riducendone il diametro e la “portata” dello scarico all’esterno, aumentando il rischio di un blocco con ritorno nella casa di monossido di carbonio che è uno dei più temuti killer “silenziosi” perché inodore e soffoca le persone lentamente.
Inoltre è possibile – prima o poi succede – che la fuliggine prenda fuoco, nella canna fumaria non ci sarà più fumo in passaggio ma fiamme. E la canna fumaria, che si chiama fumaria non a caso, non è progettata per questo.
A questo punto si aprono alcuni scenariE qui si aprono gli scenari.
Il primo: le fiamme escono dal caminetto e la canna fumaria è abbastanza forte da contenere quello che è un vero e proprio incendio.
Ma è cosa che non succede praticamente mai e dalla canna fumaria l’incedio si propaga.
Il secondo: vi accorgete subito dell’incendio ed è possibile intervenire tempestivamente contenendo sostanzialmente gli effetti.
Il terzo: si riesce a scoperchiare il tetto e contenere i danni, magari, a poche tavole bruciacchiate.
Il quarto: i danni sono pesantissimi, con quello che consegue ad avere la propria casa senza un tetto.
E il quarto scenario avviene molto spesso anche perché la canna fumaria, fortemente sollecitata, può scaldare il sottotetto. In questo caso le fiamme che si propagano espandendosi non ci sono ma è il sottotetto, nelle sue strutture in legno che si riscalda totalmente, andando oltre la temperatura di combustione e l’incendio sarà totale, nel suo coinvolgimento, delle strutture.
La soluzione a questo problema passa attraverso una figura: lo spazzacamino che è un professionista e che, per chi ha caminetti o stufe alimentate a legna, che si rivela indispensabile per la sicurezza.
Il suo intervento stagionale prevede un controllo e la eventuale pulizia delle canne fumarie che, tornando efficenti, ridurranno da sole il pericolo di incendi.

























