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Genova, incontro a Tursi per la crisi di AMT, in arrivo nuove tariffe

Autobus Amt 35 GenovaGenova – La crisi di AMT si fa di giorno in giorno più complessa e oggi, a Palazzo Tursi, sede del Comune, è attesa la riunione nella quale i vertici dell’azienda Trasporti, presenteranno i primi interventi studiati per cercare di risanare i conti e arrivare al 2026 con i Bilanci meno disastrosi.
Obiettivo primario “trovare” 10 milioni di euro nelle tariffe e negli abbonamenti, con probabili aumenti e riduzioni drastiche delle gratuità e ritorno alle corse a pagamento per Metro e Ascensori per chi “può permetterselo”, utilizzando il metro dell’Isee che fotografa la situazione patrimoniale e reddituale di ogni cittadino.
Non più autobus, metro e ascensori gratis per tutti, come era stato deciso dalla precedente amministrazione, ma piuttosto un riconoscimento della differenza tra un Cittadino con reddito medio alto ed uno con patrimonio e reddito basso come forse sarebbe stato ragionevole sin da subito.
Resteranno le gratuità introdotte con i fondi europei per incentivare i trasporti Green e l’uso del trasporto pubblico al posto di quello privato ma certamente non potrà essere una manovra indolore visto che le somme da ricercare non sono poca cosa.
Si lavorerà anche sulle integrazioni degli accordi con gli altri enti coinvolti come la Regione Liguria che, certamente, non si sottrarranno alla loro parte nel tentativo di salvare l’azienda dal baratro.
Alle 11,30 i vertici di AMT entreranno a Palazzo Tursi e verranno ricevuto dalla sindaca Silvia Salis, dal vice Alessandro Terrile e dagli assessori coinvolti con le loro deleghe come Emilio Robotti, assessore alla Mobilità.
Le decisioni maturate oggi scatteranno dal 1 novembre e dovrebbero garantire un riequilibrio, almeno tendenziale, degli incassi.
Il secondo passaggio potrebbe essere con una serie di interventi sul servizio vero e proprio che potrebbe interessare anche un ridimensionamento dei servizi erogati.
Il collegamento alla parola “tagli” è automatico secondo comitati dei consumatori e utenti e per questo già si scaldano i motori per eventuali proteste.
Non mancherà neppure una “resa dei conti” sulle scelte passate e sulle decisioni prese dalle amministrazioni precedenti e che potrebbero, secondo la Maggioranza attuale, aver giocato un ruolo, più o meno consapevole, sul dissesto da quasi 100 milioni di Euro denunciato dagli attuali vertici societari.
Per questo tutte le “carte” passeranno alla Corte dei Conti che dovrà esaminare e giudicare il lavoro fatto in precedenza ed evidenziare eventuali irregolarità.
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