Genova – Si è spento nel primo pomeriggio di oggi accanto agli amori della sua vita: le figlie Virginia e Vanessa. Perché l’altro grande amore della sua vita, sua moglie Marina, si è spento prima di lui, un anno e mezzo fa, dopo aver combattuto a lungo contro un male incurabile, che alla fine l’ha portata via.
Raffaele Niri aveva compiuto 60 anni lo scorso dicembre, ed era una delle firme più note del ‘Lavoro’ prima e di ‘Repubblica’ poi. Sapeva scrivere con la stessa passione, coniugando ironia e lucida analisi, disincanto e oggettività, di politica come di vita quotidiana. Raffaele Niri prima ancora che un un giornalista era un osservatore. E lo è stato fino all’ultimo, lucido e disincantato. “Era un cronista di bianca acuto e sensibile – lo ricorda commosso il capo della redazione genovese de La Repubblica Franco Monteverde – Era veramente il migliore dal punto di vista umano e professionale. Ha attraversato la storia di questa città dal ’70 a oggi e ha sempre mostrato una grande umanità”.
L’ultimo saluto a Raffaele verrà dato alle 10 di mattina di giovedì prossimo 23 Aprile 2015 presso il Tempio Laico al Cimitero di Staglieno.