Roma – “Mi pare di sentire Berlusconi… ogni 20 anni di si riapre un ciclo in Italia…”, commenta qualcuno, “Voglio anche le pentole e il tv LCD 14 pollici” scrive qualcun altro, mentre c’è chi aggiunge “2019: Eliminazione della fame nel mondo 2020: Cessazione di tutte le guerre 2021: Scoperta cura per tumori e AIDS. 2022: Ascensione al cielo”. Una valanga di critiche e commenti ironici ha letteralmente invaso il profilo Facebook di Matteo Renzi dopo la pubblicazione del post del Presidente del Consiglio che ha annunciato di voler stipulare un patto con gli italiani che prevede il progressivo taglio delle tasse fino al 2018.
“2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani
2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap
2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa
2017. Giù Ires
2018. Irpef e pensioni minime”.
Così Renzi scrive su Facebook, spiegando: “Questo è il nostro percorso: 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni. Sempre mantenendo il rispetto dei parametri di Maastricht e del 3%, per una questione di serietà con i mercati e con l’Europa. Uno shock fiscale che rottama l’idea del PD come partito delle tasse. E che vuole restituire fiducia agli italiani e competitività all’Italia. Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo, lo faremo assieme a chi vuole bene all’Italia, con buona pace dei gufi e dei disfattisti”.
Poi, intervistato al Tg2, puntualizza: “E’ un patto con gli italiani. Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può. Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l’Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef”.
Dove si troveranno i 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni? Renzi assicura che le risorse ci saranno: “abbiamo già iniziato. La possibilità di farcela è evidente. E’ un piano – spiega nell’intervista al Tg2 – che stiamo studiando da almeno sei mesi”. “I numeri per portare a casa questo risultato – ha aggiunto il premier – , continuando ad abbassare il debito perchè altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il Parlamento continui a lavorare con intensità. Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia”, aggiunge Renzi puntando il dito sulle “notizie che leggiamo su giudici che bloccano aziende o appalti”.