Genova – Rischiano grosso gli utilizzatori italiani di PopCorn Time, il programma di condivisione peer-to-peer di film, serie tv e cartoni animati piratati e illecitamente diffusi al di fuori dei canali commerciali.
La Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Genova, ha bloccato l’accesso agli indirizzi popcorntime.io e popcorn-time.se e alla pagina di download del programma in italiano su popcorntimeitalia.com ed ora indaga sulle persone che hanno condiviso fisicamente i film nel tentativo di individuare chi ha violato le leggi italiane anti pirateria conservando copie piratate dei video sui propri computer.
Una strategia di lotta alla pirateria che ha “sorpreso” molti a livello internazionale visto che il problema di Popcorn Time era all’attenzione delle polizie di mezzo mondo.
Negli USA, in Istraele e in molti paesi del Nord Europa erano in parecchi a studiare il problema dal punto di vista legale ma solo l’Italia ha avuto l’iniziativa bloccando l’accesso ai DNS attraverso le compagnie che forniscono la connessione e non i server (non aggredibili in quanto presenti all’estero o, privatamente, in milioni di case.
PopCorn Time, infatti, non è un programma che permette l’accesso ad una singola “videoteca” on line, magari gestita da una fantomatica associazione criminale ma, piuttosto, un programma di condivisione dei file che vede collegati milioni di utenti che possiedono, singolarmente, file di film o serie tv o cartoni animati.
Per questo motivo, però, il sequestro di PopCorn potrebbe rappresentare solo l’inizio della “battaglia” visto che, di fatto, anche in questo momento gli iscritti che già lo posseggono, possono condividere i film pirata violando di fatto la legge italiana.
Le forze dell’ordine potrebbero però decidere di identificare i proprietari dei file e indagarli per complicità nel reato.
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E quelli di popcorn stanno già facendo la nuova versione volta a mascherare le connessioni.
http://www.dday.it/redazione/13425/popcorn-time-ora-protegge-anche-lanonimato