Genova – Più controlli e multe per bloccare chi alimenta i cinghiali. Ad invocarli, dopo gli episodi di cronaca, è il capogruppo della Lega Nord in Comune, Alessio Piana.
“È necessario dare seguito alle forme repressive – spiega il capogruppo del Carroccio – previste da un’ordinanza comunale del 2011, per prevenire il fenomeno pericolosissimo del foraggiamento degli ungulati che purtroppo si verifica con una certa frequenza anche nelle zone urbane e peri-urbane con la conseguenza di attrarre un sempre maggior numero di cinghiali nelle zone abitate col rischio, reale, di provocare incidenti stradali”.
Piana ha anche scritto una lettera al sindaco Doria e all’assessore alla Sicurezza Fiorini per denunciare “il ripetersi di presenze di fauna selvatica, in modo particolare cinghiali sul territorio genovese, anche in zone urbanizzate e residenziali”.
“Ho chiesto – dice Piana – che sia attivata una campagna di sensibilizzazione, da parte del Comune e dei Municipi, verso i cittadini per prevenire comportamenti sbagliati e sanzionabili. Vorrei sottolineare che alimentare cinghiali, soprattutto nei centri urbani o per esempio nel greto del Bisagno, ha come conseguenza di attrarne sempre un maggior numero implicando seri pericoli di sicurezza stradale. Pensiamo a cosa accade quando uno di questi animali invade una carreggiata e urta un motociclista: le conseguenze possono essere mortali. Non solo: questi animali risultano portatori spesso di malattie e nelle zone periurbane provocano, soprattutto nel levante Genovese, gravi danni a orti, giardini e mura delle fasce aumentando il grado di rischio idrogeologico. Il quartiere di San Desiderio, ad esempio, è duramente colpito dalle “scorribande” dei cinghiali come ha più volte denunciato la nostra consigliera municipale Maria Rosa Rossetti direttamente alla Polizia Municipale che però, per problemi di organico, non riesce nel controllo del fenomeno del foraggiamento. È urgente quindi che vengano potenziate le “pattuglie” di controllo dei vigili urbani affinché possa essere svolta una reale attività preventiva e, se è il caso, sanzionatoria soprattutto nelle zone più esposte al pericolo degli ungulati”.