Genova – Corsi di italiano per extra comunitari nelle stesse ore di lezione dei piccoli alunni della scuola elementare D’Albertis di via Buffa, a Voltri.
Sono preoccupati i genitori dei bambini che frequentano la scuola dopo l’annuncio dell’avvio di corsi di alfabetizzazione di italiano per immigrati adulti.
“Nessun problema per i corsi per immigrati, sia chiaro – dicono i genitori – ma pensiamo che dovrebbero essere organizzati in fasce orarie diverse da quelle in cui vanno a scuola i bambini. Ci sono promiscuità che possono creare problemi sia ai bambini che agli stessi immigrati”.
I genitori della D’Albertis rifiutano con sdegno i sospetti di razzismo e non sono contrari al fatto che la scuola venga frequentata anche da immigrati. Chiedono semplicemente che bambini e adulti abbiano accessi alla scuola in tempi diversi.
“Non riusciamo a capire come si faccia a non comprendere i disagi – spiegano i genitori – i bambini che vanno in bagno possono trovarsi ad usare i servizi insieme ad adulti. Fossero italiani sarebbe la stessa cosa e ci auguriamo che la nostra protesta non venga etichettata con il razzismo. Siamo ben lieti che la scuola serva anche a facilitare l’integrazione di chi viene in Italia per lavorare e per crearsi un futuro ma siamoa anche certi che ci siano regole che vietano che gli ambienti scolastici vengano frequentati da adulti e bambini allo stesso tempo”.
A scatenare la rivolta dei genitori l’annuncio di corsi di italiano in pieno orario scolastico, dalle 8.30 alle 16.30.
“Abbiamo parlato anche con le persone che dovrebbero frequentare i corsi – dicono i genitori – e anche loro concordano sul fatto che si creerebbero troppi disagi e troppe situazioni ambigue che potrebbero far scoppiare fraintendimenti e contrasti. Si potrebbe tranquillamente ovviare con orari pomeridiani o serali o individuando un’altra struttura visto che ci sono molti edifici inutilizzati a Voltri”.
La vicenda potrebbe approdare presto a palazzo Tursi ma verrà discussa anche dalMunicipio VII Ponente che verrà invitato a pronunciarsi sull’argomento.
“Facciamo autorizzazioni e documenti per autorizzare un amico o una baby sitter ad entrare nella scuola per pochi minuti, magari solo per prendere i bambini che escono – spiegano ancora i genitori – e poi permettiamo che adulti possano trascorrere intere ore nello stesso edificio e utilizzando aule laboratorio e persino gli stessi servizi igienici. Per noi è una cosa assurda”.