Genova – Per ora sono solo due ma, se l’esperimento darà i suoi frutti, le due guardie giurate assunte da Amt per sorvegliare le linee più “a rischio” potrebbero crescere di numero in tempi rapidi.
L’emergenza aggressioni sugli autobus ha convinto i vertici di AMT a provare la strada controversa della vigilanza privata a bordo delle vetture negli orari più critici e sulle linee più rischiose.
I vigilantes, per ora, controlleranno le linee 1 e 13 ma l’esperimento – non è noto se saranno sempre e solo i due guardiani a condurlo – sarà allargato a ben 16 linee, quasi tutte “serali”.
I vigilantes viaggeranno in due sull’autobus prescelto e sorveglieranno che tutto proceda per il meglio e sono pronti ad intervenire anche armi in pugno, come previsto dal regolamento predisposto in Questura, per evitare aggressioni agli autisti o ai passeggeri come avvenuto a Caricamento e sull’autobus della linea 20 dove la vittima è stata un ragazzo disabile.
Le perplessità degli utenti sono molte e riguardano comprensibilmente il numero esiguo di vigilantes.
Due persone su 16 linee che coprono tutta Genova e che sono costretti a viaggiare in coppia non sono certo una soluzione al problema.
Resta evidente del resto che se Amt non poteva sostenere il costo di un bigliettaio su tutti gli autobus, difficilmente potrebbe sobbarcarsi i costi di vigilantes armati su tutti gli autobus, anche solo durante la notte.
Scontenti anche gli autisti dell’azienda di trasporto che, da tempo, chiedono maggiori tutele per chi lavora su linee a rischio e durante la notte.
Gli autisti hanno chiesto che la cabina di guida sia “isolata” rispetto al resto dell’autobus e che siano presenti sistemi di allarme e video sorveglianza.