Genova – Botte e cinghiate alla figlia 16enne perchè era uscita senza permesso per vedere le amiche. Una vicenda delicata e ancora tutta da chiarire quella denunciata da una giovane genovese che ha raccontato ai servizi sociali di essere vittima della madre “troppo religiosa”.
Secondo il racconto della ragazza, smentito categoricamente dalla madre, l’eccessiva religiosità della donna sarebbe all’origine di un comportamento ossessivo che le ha prima impedito di vivere la vita normale di una adolescente e poi sarebbe arrivata addirittura a picchiarla e a colpirla con una cinghia per punirla per la sua “ribellione”.
Gli episodi sono stati raccolti nella denuncia presentata dalla giovanissima e sono ora al vaglio della magistratura che ha indagato la madre per abuso dei mezzi di correzione.
L’iscrizione sul registro degli indagati è, al momento, un atto dovuto per consentire alla donna di difendersi e di poter accedere ai documenti ed alle prove a suo carico.
La vicenda è delicatissima perchè vede confrontarsi posizioni diametralmente opposte e vede coinvolta una minorenne in una fare delicata della propria vita.
La giovane ha denunciato che le attenzioni della madre sono divenute via via sempre più rigide ed ossessive anche per via della religiosità cristiana della donna che, a sentire la figlia, le ha condizionato in modo negativo la vita.
La madre rifiutava le uscite con le amiche e tutte le occasioni di incontro con i coetanei da parte della ragazzina.
La situazione è precipitata quando la giovane, stanca di sentirsi esclusa dalla vita sociale delle altre ragazze della sua età, ha deciso di fuggire di casa per vedersi con le amiche.
Al suo rientro a casa la madre l’avrebbe picchiata duramente e l’avrebbe persino colpita con alcune cinghiate.
La presunta responsabile nega ogni addebito e si difende sostenendo che la figlia è particolarmente “ribelle”.
Ora saranno i giudici a stabilire chi delle due dica la verità e se davvero ci sono stati comportamenti illeciti da parte della madre.