GENOVA – A quattro anni di distanza dalla tragica alluvione avvenuta a Genova il 4 novembre 2011, che costò la vita a sei persone, emergono nuovi significativi particolari: la protezione civile non aveva alcuna mappa sulla quale fossero segnate le scuole a rischio in caso di esondazione e nessuno, durante la famosa riunione svolta il pomeriggio precedente, parlò di scuole e dei possibili pericoli per bambini, insegnanti e genitori, limitando l’attenzione logistica a parchi e cimiteri.
Questi ed altri determinanti aggiornamenti sono stati raccontati in tribunale da Massimo Bizzi, direttore tecnico settore raccolta rifiuti Amiu, già noto alle cronache per l’inchiesta sul giro di escort in cambio di appalti e Stefano Pinasco, ingegnere comunale già indagato per l’alluvione di Sestri Ponente del 2010, il quale ha aggiunto ulteriori elementi che fanno discutere: ” già ad ottobre segnalai le criticità del Bisagno, sottolineando quanto Sestri non fosse l’unica zona da monitorare ma gli allora dirigenti Delponte, Cha e Gambelli, non mi ascoltarono”
Proseguono quindi le indagini ed il processo in attesa che venga fatta luce su quei giorni che nessun genovese potrà dimenticare.