Genova – Ancora novità importanti nel mondo dell’Editoria ligure. Dopo l’acquisto del quotidiano Il Secolo XIX da parte de La Stampa, la chiusura dello storico quotidiano Il Corriere Mercantile e la “ristrutturazione dell’emittente TV Telenord – con il licenziamento dei giornalisti Fabrizio Cerignale e Michela Serra- arriva notizia della “chiusura” di Radio 19.
In realtà sembra si tratti solo di una fusione con la “cugina”, Radio Nostalgia, un tempo accesissima concorrente sul mercato dell’emittenza radiofonica e della raccolta pubblicitaria insieme all’incrollabile Radio Babboleo
Radio Nostalgia, che recentemente è passata dal gruppo Itedi, proprietario de La Stampa (e oggi del Secolo XIX), al gruppo che fa capo a Radio Number One, ha spostato, dal mese di settembre, la propria sede da viale Brigata Bisagno 2, (nel palazzo che ospitava la Redazione genovese de Il Giornale) a piazza Piccapietra, negli stessi locali che ospitano Radio 19.
Il personale di Radio Nostalgia sarebbe già al lavoro, proprio negli uffici del Secolo XIX, e non sarebbe raro vedere i giornalisti dell’emittente un tempo “nemica” che prendono il caffè alle macchinette dove si ristorano i colleghi del quotidiano cartaceo.
Stranezze genovesi ma è probabile che non finiranno qui, in un panorama editoriale sempre più “fluido” ed alla ricerca di nuovi equilibri in tempi di crisi durissima.
Nessuna chiusura, dunque ma, piuttosto, una diversa ricollocazione e riorganizzazione, in vista di un prossimo ulteriore cambiamento che verrà.
I bene informati sono certi che non sia un caso che il gruppo Radio Number One abbia recentemente affidato la raccolta pubblicitaria locale a Publikompass, l’agenzia che, da sempre, opera per conto de La Stampa.
Di certo c’è solo la rinuncia dei vertici di Radio 19 del Service di Michele Corti e di tutti i giornalisti che con lui hanno brillantemente informato gli ascoltatori dal marzo 2013, quando la prima Redazione dell’emittente venne “lasciata a casa” (Giuseppe Risso ed Elisa Mangini tra gli altri) o riassorbita nel quotidiano (Alessandro Palmesino, Domenica Canchano)
Anche la stessa Redazione di Radio Nostalgia, nel 2009, venne smantellata in fretta e furia con il licenziamento di diversi giornalisti (qualcuno al rientro dal viaggio di nozze) e la rinuncia ad alcuni contratti a tempo determinato nello stesso staff.
Dopo l’uscita dalla compagine societaria di Agostino Biamonti e Umberto Buelli, fondatori della storica emittente nel lontano 1990, il futuro di Radio Nostalgia sembrava segnato mentre invece ora tutto torna in ballo ed è verosimile che il futuro delle due emittenti radiofoniche non venga più deciso all’ombra della Lanterna ma, piuttosto, della Mole antonelliana.
Ufficialmente, a perdere il posto sono stati lo stesso Michele Corti, Giulia Mietta ed Erika Falone ma ancora non è detto nulla di definitivo visto che le emittenti devono comunque garantire un’Informazione e i radiogiornali devono comunque essere predisposti.
Qualcuno, insomma, potrebbe essere “ripescato” anche perché l’accerima rivale Radio Babboleo non resterà a guardare e si prepara a dare battaglia, forte dell’inarrivabile divario in termini di indici di ascolto.
E pensare che l’oggetto delle brame iniziali dell’ex editore Perrone, desideroso di sbarcare nel panorama della Radio. era stata proprio l’emittente di Walter Miscioscia che alcuni anni fa rifiutò un’offerta stratosferica scatenando la reazione dell’allora editore del Secolo XIX che decise di fondare Radio 19.
Un’operazione che suscitò clamore nell’asfittico panorama radiofonico ligure visto l’enorme esborso di denaro stanziato anche per reclutare gran parte dello staff storico di Babboleo (Mauro Rattone, Flavio Vidulich, Giovanni Carrara, Marina Minetti, Matteo Savini, etc etc).
L’editore di Radio Babboleo non resterà di certo con le mani in mano e nonostante i problemi causati dal crack di Radio e Reti utilizzerà al meglio il giovane ma battagliero team di giornalisti guidati da Matteo Agnoletto.
I due gruppi non potranno far finta di non sapere che l’Informazione è la carta vincente della rinascita dell’emittenza radiofonica che, proprio in questi mesi, è tornata a macinare utili per la pubblicità a doppia cifra percentuale.
In attesa di capire di più, ai colleghi di Radio 19 che hanno perso il posto, va tutta la solidarietà della Redazione di LiguriaOggi.