Shangai – Un vero e proprio “mea culpa” quello lanciato dall’agenzia di stato cinese Xinhua che ha ammesso che il 40% delle merci vendute on line dalla Cina è falsa o di scarsa qualità. Un’ammissione che è in linea con le operazioni di pulizia ordinate dal presidente cinese Xi Jinping, determinato a rafforzare l’immagine della produzione cinese i n tutto il mondo attraverso la lotta alle merci con marchio falso e di scarsa qualità.
Secondo il rapporto diffuso dall’agenzia, inviato ai vertici dello Stato ieri, solo meno del 59% degli oggetti venduti online lo scorso anno erano “autentici” o di buona qualità..
Il rapporto chiede “un’accelerazione nella stesura di una legislazione nell’e-commerce, una supervisione migliorata ed un chiarimento dei diritti dei consumatori e delle responsabilità dei venditori”, aggiungendo che si tratta di misure indispensabili visto che il settore è cresciuto del 40% in un anno, con acquisti per 2.800 miliardi di yuan pari a 401 miliardi di euro.
Fenomeno cui ha corrisposto un’impennata nelle lamentele dei clienti: 77.800, pari ad un’impennata del 356,6% rispetto al 2013.