Orzignano – Nel caso della misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa torna alla ribalta il cimitero di Orzignano. Il piccolo sacrario è infatti al centro di numerose segnalazioni che invitano gli inquirenti a concentrare l’attenzione degli investigatori sulla struttura che sorge poco lontano dall’abitazione della donna scomparsa e del marito Antonio Logli.
La trasmissione Rai “Chi l’ha visto” è tornata nel cimitero per verificare la pista di una tomba aperta e danneggiata e che contiene detriti e una montagna di materiale accatastata alle spalle del cimitero e che potrebbe nascondere il corpo della donna.
Una lettera ricevuta dalla trasmissione, poi, torna a parlare della possibilità che il corpo di Roberta Ragusa sia stato distrutto nel forno crematorio del cimitero di Pisa.
Le verifiche, però, hanno accertato che il forno crematorio era in disuso e smontato tre mesi prima della scomparsa di Roberta Ragusa e inoltre il tubo del gas era staccato e anche il consumo “anomalo” segnalato proprio nel periodo della scomparsa, circa 3 metri cubi, non sarebbe sufficiente neppure ad avviare il forno crematorio.
La lettera anonima, firmata “la verità” annuncia clamorose rivelazioni se la trasmissione Rai avesse parlato della comunicazione.
L’attenzione della trasmissione si concentra anche sul particolare dell’auto di Antonio Logli che si guasterà vicino al cimitero di Pisa dove è sepolto il padre di Roberta Ragusa.
Un amico di Logli sostiene che si siano verificati diversi fatti “anomali” il giorni in cui si è recato presso il cimitero.
In primis l’amico arriva in auto ma Logli insiste per prendere la sua auto anche se il padre gli ricorda che non sia “affidabile”. Poi l’auto che si guasta improvvisamente e non riparte e, infine, il fatto che la macchina viene ritirata con un carro attrezzi la sera stessa e riparte senza alcun intervento del meccanico. Nei mesi successivi l’auto non si ferma più.