GENOVA – «Genova non alza muri: molti muri, come quello di Berlino, sono stati abbattuti ma ce ne sono ancora troppi e sarebbe il caso di abbatterne un po’»: così il sindaco di Genova Marco Doria ringrazia un gruppo di migranti richiedenti asilo impegnati in lavori di volontariato nel parco del museo d’arte contemporanea di Villa Croce, dove i profughi partecipano alla pulizia e manutenzione, grazie a un protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune, Forum del Terzo settore.
Sono giovani provenienti da Senegal, Mali, Ghana, Togo, Gambia, Afghanistan e Somalia e arrivati con i barconi a Lampedusa. Finora sono 90 i migranti coinvolti nel progetto che andrà avanti nel 2016 con 30 nuovi inserimenti per nuovi progetti di riqualificazione nei parchi di Nervi, Villa Duchessa di Galliera, Valletta Carbonara e nella Fascia di rispetto di Pra’.
«Ringrazio chi, accolto nella nostra comunità, ha restituito qualcosa con un lavoro di volontariato per curare beni pubblici – ha detto il primo cittadino – Sono persone che fanno parte della nostra comunità e le facciamo sentire partecipi della nostra vita. Viviamo una storia epocale d’immigrazione, non un momento: il tema della difesa della dignità delle persone si manifesta sia nel modo in cui si accolgono, sia nel modo con cui le si integrano in una comunità, integrarle anche attraverso il lavoro volontario è un modo per tutelare la loro dignità».