Genova – Raccolte di firme, segnalazioni alle forze dell’ordine e continue richieste alle Istituzioni per poter tornare a dormire. Via Pietro Chiesa, a Sampierdarena, è in subbuglio per le “bravate” di proprietari e avventori di un noti locale che, secondo le accuse dei residenti, terrebbe aperto per tutta la notte, con musica assordante e frequentatori fracassoni, anche nei giorni feriali.
I disagi per la popolazione sarebbero evidenti e sotto gli occhi di tutti ma, nonostante le molte segnalazioni, nessuno è ancora intervenuto per verificare se, davvero, il locale si fa beffe dei regolamenti e delle leggi o se, invece, in zona abitano tante persone con un udito particolarmente sviluppato.
“Abbiamo fatto decine di telefonate alle forze dell’ordine – dicono in via Pietro Chiesa – ma nessuno si è mai presentato. A volte siamo stati anche zittiti con frasi poco educate che ci invitavano a mettere i tappi nelle orecchie o a chiudere le finestre. Noi paghiamo le tasse e pretendiamo che le leggi italiane vengano rispettate. Se qualcuno non intende aiutarci può anche fare le valige ed andarsene o verrà cacciato a furor di popolo”.
La tensione è altissima in via Pietro Chiesa come in altre zone limitrofe dove i locali notturni, spesso circoli privati in realtà aperti a tutti, turbano le notti dei residenti con schiamazzi e musica a tutto volume.
“Non siamo dei visionari – spiegano nei palazzi attorno al locale – e pretendiamo risposte da chi è stipendiato con i nostri soldi. Se ci sono violazioni alle norme si devono sanzionare i responsabili. Non c’è integrazione senza rispetto delle regole”.
Il dito è puntato in particolare contro un locale che sarebbe gestito da un cittadino nord-africano con precedenti penali ma i residenti di via Chiesa, insieme a molti altri che abitano in altre “zone calde” di Sampierdarena, chiedono solo che le forze dell’ordine intensifichino i controlli e sanzionino chi non si attiene alle regole.
“Non è una crociata contro la Movida – spiegano ancora i residenti – ma una richiesta di rispetto e di maggiore attenzione. La gente è esasperata e chi lavora è costretto a stare sveglio quasi tutte le notti perchè qualcuno sembra aver deciso che, a Genova, ci sono delle zone franche dove non valgono le stesse regole del resto della città. Facessero le stesse cose sotto le finestre di qualche assessore e avrebbero già chiuso da tempo. Ma qui ci hanno preso per cittadini di serie B e forse si muoveranno solo quando qualcuno perderà il controllo e farà un disastro”.
Già poche settimane fa, davanti ad uno dei locali incriminati, si è registrata una misteriosa sparatoria che, fortunatamente non ha causato vittime o feriti.
“Ci sparano sotto casa e nessuno interviene – denunciano i residenti – siamo stufi di questo disinteresse. Se gli orari sono regola, si facciano applicare”.