Genova – Il cantiere dello scolmatore del torrente Fereggiano non è a norma e chi denuncia è esposto alla gogna mediatica. Anche Alice Salvatore, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Regione Liguria, interviene sulla delicata questione del ricorso contro la maxi struttura costruita in corso Italia.
“Nessuno, men che meno il MoVimento 5 Stelle – spiega Alice Salvatore – mette in discussione l’utilità del mini-scolmatore di cui si parla in queste ore. Il problema si pone nel momento in cui il Comune lascia che si realizzi una struttura di copertura del cantiere ad enorme impatto ambientale e paesaggistico come quella comparsa in corso Italia, senza minimamente preoccuparsi di informare i cittadini. E, per giunta, senza nessuna garanzia ufficiale che si tratti di un’opera provvisoria e, quindi, se sarà davvero smantellata a fine lavori”.
Secondo la rappresentante del Movimento 5 Stelle, inoltre l’opera non avrebbe, ad oggi, alcuna autorizzazione da parte della Regione, cui spetta l’ultima parola sull’impatto paesaggistico e nel cartello di cantiere si legge che la parte superiore della copertura sarà concessa ad uno stabilimento balneare per bar e attività sportive, a compensazione del disagio arrecato.
“Peccato che un’opera accessoria come quella non si presti minimamente ad essere utilizzata come terrazza sul mare – denuncia Alice Salvatore – tanto meno senza i necessari permessi: è la copertura di un cantiere. Non scherziamo. Il nostro timore è che quest’opera così aspramente difesa dal Partito Democratico e realizzata nottetempo in modo superficiale, ce la ritroveremo in passeggiata a mare per chissà quanti anni, come troppe volte abbiamo visto accadere in Italia”.
Alice Salvatore rileva anche che “chi si permette di denunciarlo con un esposto, com’è nel diritto e nel dovere di un cittadino che rileva un abuso o un danno sul proprio territorio, si ritrova messo alla gogna da una scandalosa campagna mediatica che punta l’accento su pregiudizi sociali ed economici che nulla hanno a che vedere col tema in oggetto. Il messaggio che passa è fin troppo chiaro e inquietante: tenete chiusa la bocca o altrimenti sarete attaccati”.
Sempre secondo il Movimento 5 Stelle “non una parola, invece, sui presunti illeciti nell’iter dei lavori, né sulle potenziali conseguenze sull’ultima passeggiata a mare in centro città. Forse il cantiere del mini-scolmatore è solo un tassello di un progetto più ampio di riconversione industriale che va dalla Fiera a Boccadasse. Dietro il Blue Print, questo specchietto per le allodole “donato” alla città da Renzo Piano (senza alcuna gara d’appalto, vogliamo percorsi partecipati e ragionati, vogliamo il rispetto della legalità) e colpo di coda elettorale per preparare il terreno al Doria bis, si nasconde il vero obiettivo del potere politico ed economico cittadino: la realizzazione di una grande area per le riparazioni navali. Un’attività che stando all’EPA (Environmental Protection Agency, agenzia mondiale per la protezione dell’ambiente) ha la stessa portata inquinante di un’industria pesante. E non siamo vicino, ma dentro il centro abitato”.