Roma – I medici tornano a scioperare e si asterranno dal lavoro i prossimi 17 e 18 marzo. Un nuovo sciopero per farsi sentire sul mancato rinnovo del contratto nazionale, fermo da 7 anni, ma anche sui tagli alle prestazioni sanitarie annunciate dal Governo e per la salvaguardia del diritto alla salute, diritto che secondo i camici bianchi, non viene garantito a tutto.
Il segretario di Anaao-Assomed, associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, Costantino Troise, si è fatto portavoce della situazione di malcontento ed ha dichiarato che le questioni sottoposte dall’associazione al Governo nel mese di dicembre, tra le quali figuravano il nodo della sostenibilità economica della Sanità pubblica ma anche il ruolo professionale dei medici e la garanzia del diritto di cura ai cittadino sono rimaste ferme senza uno scambio.
Troise ha poi rimarcato: “Il diritto alla salute e ad avere servizi omogenei in tutte le regioni sono fortemente a rischio con questa visione solo ragionieristica della sanità pubblica, a vantaggio di quella privata. Le annunciate assunzioni non ci sono ancora state mentre ciò che c’è di concreto sono i tagli della legge di Stabilità e l’assenza di un progetto complessivo per la Sanità pubblica“.