Genova – Venerdì 29 e sabato 30 gennaio, alle ore 21, Sabina Guzzanti tornerà sul palco del Teatro dell’Archivolto, portando in scena il suo nuovo monologo satirico “Come ne venimmo fuori (proiezioni dal futuro)”, scritto e interpretato dalla stessa comica romana.
La regia dello spettacolo è stata invece affidata a Giorgio Gallione, le musiche a Paolo Silvestri, la scenografia a Guido Fiorato e gli abiti di scena al marchio “Minimal To”.
Lo spettacolo nasce dai lavori che l’attrice sta portando avanti da alcuni anni, incentrati principalmente su alcune ricerche intorno al sistema economico post-capitalista o neoliberista, e affronta questioni di varia difficoltà sfruttando lo strumento pervasivo della satira e della comicità, grazie al quale il pubblico riesce a divertirsi e interagire con argomenti anche complessi.
Il tempo della storia che lo spettacolo inquadra è del tutto immaginario e colloca lo spettatore in un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo e non più un fine.
Il mondo che se ne ricava è quindi una realtà fantastica, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico noto come “il secolo di merda”, che andrebbe dal 1990 al 2041 e rappresenterebbe, chiaramente, gli anni in cui ci troviamo a vivere.
La protagonista dello spettacolo, SabnaQƒ2, affronta il discorso celebrativo analizzando le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne di quel “secolo” a cadere così in basso.
Ne deriverà una ricerca storica accurata che esamina la televisione, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici cruciali e i personaggi della nostra contemporaneità.