Savona – Sono diverse le motivazioni che hanno portato le sigle sindacali rappresentative del personale operante sull’autostrada A6 “Torino-Savona”, la cosiddetta “Verdemare” (clicca qui per sito), a dichiarare ufficialmente lo stato d’agitazione dei dipendenti e degli operatori, contrari alle decisioni prese dall’azienda in merito all’utilizzo del personale autostradale.
Le rappresentanze sindacali contestano all’azienda tutte quelle decisioni che andrebbero a penalizzare sia gli utilizzatori della rete autostradale della “Torino-Savona” sia gli stessi operatori, attivi soprattutto sulle piste d’accesso dei caselli.
A far insorgere le sigle sindacali e gli operatori autostradali sono state principalmente le decisioni orientate a privilegiare sportelli automatici piuttosto che sportelli dotati di una persona fisica, sempre pronta a supportare i passeggeri in qualsiasi evenienza.
Queste decisioni potrebbero generare, di fatto, la scomparsa di persone fisiche dal percorso autostrade ed un disinteresse diffuso verso gli utilizzatori della tratta stessa, che in diversi casi potrebbero non avere sostegno immediato in caso di difficoltà o altre esigenze e sarebbero esposti al rischio di doversi recare al centro assistenza più vicino a spese interamente personali.
Se si considera, in tal senso, che per marzo 2016 è prevista la chiusura di altri due centri assistenza nel territorio piemontese, precisamente quello di Villanova d’Asti e quello di Rondissone, rimarrebbe solo quello di Settimo Torinese, l’unico a cui gli utenti della A6 potrebbero rifarsi per lamentele, riscossioni o altri tipi di problemi.