Genova – Il Blue Print sbarca al Parlamento Europeo con una interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle che vuole “vedere chiaro” sul progetto che potrebbe cambiare per sempre il waterfront della città di Genova.
A presentare l’interrogazione sul “Blue Print” è l’europarlamentare del MoVimento 5 Stelle Tiziana Beghin, offrendo una sponda alla battaglia portata avanti in Regione dalla portavoce M5S Alice Salvatore contro un progetto che il movimento definisce “sciagurato” e che rischia di cancellare l’ultimo litorale di Genova.
“L’Autorità Portuale genovese – si legge nell’interrogazione – è in procinto di varare un progetto che prevede l’ampliamento dell’area e delle attività di riparazione navale all’interno del Porto. Verrebbe così ingrandita e rafforzata l’industria pesante e fortemente inquinante a soli 200 metri dal centro abitato”.
Beghin cita anche i dati di una campagna di rilevamento ambientale commissionata dal Comitato Porto Aperto, da cui emerge come “su buona parte della città sia in atto la ricaduta di una massiccia quantità di metalli pesanti e sostanze nocive, indicate dall’EPA come tipiche delle lavorazioni navali”.
La portavoce pentastellata si rivolge poi alla Commissione competente, chiedendo “ulteriori approfondimenti sul Blue Print, la valutazione dell’impatto ambientale e il rispetto delle normative europee in termini di qualità dell’aria nei centri cittadini e di inquinamento acustico”.
“Siamo di fronte a un gigantesco specchietto per le allodole che promette di cambiare per sempre il volto della passeggiata a mare e del waterfront, con un grave rischio di inquinamento acustico e ambientale – ricorda Salvatore – Con quest’interrogazione portiamo in Europa una battaglia di tutti i cittadini che in Liguria stiamo conducendo da tempo, in Regione com in Comune“.