Genova – La Guardia di Finanza, dopo una lunga e complessa indagine, ha potuto individuare una vera e propria filiera criminale che riforniva il mercato del falso a Genova. Sono stati individuati un gruppo di cittadini senegalesi, residenti nel capoluogo ligure, insieme a commercianti ed artigiani italiani con attività a Brescia e di cittadini cinesi, anche loro attivi a Brescia, che costituiscono l’intera filiera di produzione e commercializzazione di merce contraffatta destinata ai venditori abusivi in “attività” nelle piazze liguri.
Le indagini degli uomini delle fiamme gialle hanno portato al sequestro di 5 immobili e di oltre 1,4 milioni di prodotti contraffatti; inoltre, sono state sequestrate 8 ricamatrici professionali, 10 macchine da cucire, 33 cliché software e ancora 2 supporti magnetici, 7 punzonatrici, 1 pressa, 1 postazione di lavoro da sartoria e 2 pc portatili.
L’operazione ha anche portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Genova di 21 persone ed all’arresto di una 22esima per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e immigrazione clandestina.
Le indagini sono partite dopo l’individuazione, arrivata da un’attenta mappatura dei laboratori del falso allestiti nel centro storico genovese, di un appartamento utilizzato da un gruppo di malviventi come deposito di stoccaggio per la merce prodotta.
All’interno dell’abitazione era presente una sorta di caveau, un doppiofondo occultato da un pannello di legno ricavato all’interno della doccia dove si trovavano ammassati tantissimi capi di abbigliamento ed accessori, tutti ovviamente contraffatti. Insieme ai prodotti finiti, diversi capi in fase di lavorazione.
Ad orchestrare il tutto un cittadino extracomunitario che si avvaleva della collaborazione di altri stranieri e della moglie, di nazionalità italiana. Le ulteriori indagini condotte hanno poi permesso di identificare i complici dell’organizzazione operante in territorio ligure ma approvvigionata di merci provenienti dalla Lombardia.
Perquisizioni a Brescia e provincia hanno permesso alla Guardia di Finanza di scoprire l’esistenza di altri due gruppi criminali attivi nel settore della contraffazione dei marchi, individuando e smantellando ben 5 officine dove venivano prodotte le minuterie metalliche e le etichette dei marchi. Tre di questi laboratori erano gestiti da commercianti ed artigiani italiani mentre gli altri 2 da extracomunitari.