Milano – Gli avevano diagnosticato un tumore, ma era solo una displasia. L’incredibile episodio risale al 2010, quando a un paziente del Policlino di Milano venne trovata un “adenocarcinoma infiltrante”. Solo dopo ulteriori controlli in altre strutture ospedaliere, l’uomo venne a sapere di non avere un tumore, e, assistito dall’avvocato Stefano Gallandt, fece causa all’ospedale. Oggi, a 6 anni di distanza, la Corte d’Appello Civile di Milano ha condannato il medico e la Fondazione Irccs Ca’ Grande – Policlinico di Milano, a risarcirlo con 6.100 euro per danni patrimoniali e morali. La colpa principale riscontrata è il “turbamento dell’animo determinato dalla diagnosi errata”, uno sbaglio che rischia di avere conseguenze pesanti sull'”equilibrio psichico” di una persona.