Genova – Il fenomeno dell’emigrazione a cavallo tra Otto e Novecento ha coinvolto milioni di persone che, da tutta Italia, si mettevano in viaggio per arrivare a Genova; dal porto del capoluogo ligure, infatti, partivano le navi per le destinazioni americane.
Un movimento di oltre 10 milioni di persone spinte dalla ricerca di una condizione di vita migliore rispetto a quella che l’Italia offriva all’epoca pronte a lasciare la loro terra natale in cerca di maggior fortuna, compiendo un viaggio lungo ed estenuante.
I grandi numeri dell’emigrazione coinvolgono ancora oggi quasi tutti noi e non è raro sentir raccontare da qualche parente più anziano di uno zio o un nonno emigrato verso gli Stati Uniti o nel Sud America, lasciando nell’interlocutore la curiosità di scoprire qualche informazione in più.
Da oggi è possibile rispondere a questa curiosità grazie al motore di ricerca presente sul sito del Centro Internazionale Studi sull’Emigrazione Italiana.
Accedendo al portale è possibile digitare il nome e cognome di un avo e scoprire, tra oltre cinque milioni di schede, se è presente.
Ma non è tutto. Nelle schede inserite sul sito, è possibile scoprire se l’antenato è partito da solo oppure ha portato con se la famiglia, l’età al momento della partenza e la nave su cui si è imbarcato. Ancora, si può conoscere quale lavoro ha svolto una volta giunto dall’altra parte dell’Oceano.
Questo nuovo motore è uno dei numerosi risultati di dieci anni di intense attività da parte di CISEI, attività iniziate nel 2006 e che proprio oggi compiono dieci anni. Obiettivo del Centro Studi è quello di custodire e testimoniare la storia di due secoli di emigrazione italiana, raccolta in oltre cinque milioni di schede migranti realizzate e custodite proprio dal centro stesso e da oggi consultabili on line.
Non è un caso che il Centro Studi si trovi a Genova, così come non è stata casuale la proposta del Ministro per i Beni Artistici, Culturali e del Turismo Dario Franceschini di scegliere Genova come sede del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.
Come ha spiegato Fabio Capoccia, presidente di CISEI, il Centro Studi sta collaborando con MuMa e con le Istituzioni per individuare un’area, possibilmente fronte mare, che sia adatta ad accogliere il museo e prosegue: “Il tema dell’emigrazione è di interesse crescente, anche in relazione alla reciprocità emigrati-immigrati, ma lascia sorpresi il fatto che manchino ancora a livello di Paese archivi completi ed ufficiali. Per tentare di colmare questa lacuna, a partire dal 2006, è stato costituito CISEI. L’archivio è in continua espansione e avrà, nei prossimi anni, l’obiettivo di raggiungere una copertura il più possibile completa, raggiungendo i dieci milioni di schede di migranti”.