Pantelleria – E’ stato spento il disastroso incendio che per diversi giorni ha devastato l’isola. I vigili del fuoco e la protezione civile hanno avuto la meglio sulle fiamme innescate da ignoti sabato sera, approfittando del forte vento e del caldo afoso.
Ieri fino a tarda sera hanno operato mezzi e uomini per bonificare l’ampia zona prima di rientrare. Restano gli
ingentissimi danni e l’obiettivo di ricostruire.
Il sindaco Salvatore Gabriele, che ha parlato sin dall’immediatezza dei fatti di “atto criminale”, ha chiesto lo stato d’emergenza per sostenere lo sforzo di ricostruzione del patrimonio ambientale.
Fitti i rapporti con i governi nazionale e regionale. In cenere 600 ettari, quasi un decimo della superficie dell’isola. Il
fuoco non ha risparmiato alcuni vigneti della zona di Martingana, nella zona sudorientale, coltivati a zibibbo.
Stessa sorte per gran parte delle zone in cui si pratica il trekking, tra le principali attrattive per il turismo verde
sull’isola. Nessun dubbio sulla matrice dolosa del rogo su cui indaga la procura di Marsala: nella perla del Mediterraneo, protetta da una Riserva naturale orientata gestita dalla Azienda delle foreste demaniali, si punta a istituire un parco naturale nell’isola che blinderebbe definitivamente, per effetto di vincoli più forti, il territorio da ogni forma di speculazione.