Brescia – Claudio Giardiello è stato condannato all’ergastolo. L’uomo che il 9 aprile dello scorso anno, armato di pistola, ha sparato ed ucciso tre persone all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano.
La sentenza è arrivata al termine del processo con rito abbreviato e Giardiello era stato definito capace di intendere e di volere, in base alla perizia disposta dal giudice.
Il giudice Paolo Mainardi ha accolto la richiesta di condanna all’ergastolo formulata dal pm. Poco prima, in camera di consiglio, Giardiello ha reso delle dichiarazioni spontanee spiegando di aver portato la pistola tre mesi prima della strage, senza fornire ulteriori indicazioni su dove l’avesse nascosta e se fossero presenti o meno eventuali complici.
La mattina del 9 aprile scorso, Giardiello si era introdotto all’interno del Palazzo di Giustizia dal varco di via San Barnaba ed intorno alle 10 e 30 aveva esploso diversi colpi di arma da fuoco con la sua Beretta all’interno dell’aula al terzo piano dove era in corso un processo a sui carico per bancarotta fraudolenta.
A spingerlo a premere il grilletto era stata la disperazione per il tracollo finanziario, a terra, colpiti, erano rimasti Lorenzo Claris Appiani, ex avvocato 37enne, il coimputato Giorgio Erba ed il magistrato Fernano Ciampi, al lavoro nel suo ufficio.
Oltre a Giardiello, una delle guardie giurate addette ai controlli, Roberto Piazza, è accusato per la strage: è stato rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio e lesioni colpose.