Genova – “No ad una grande Moschea in città”. Il candidato alle primarie del centro-sinistra per le elezioni del sindaco, Simone Regazzoni entra a gamba tesa nel dibattito sulla costruzione di grandi centri di preghiera per la comunità musulmana a Genova.
Informato della richiesta del presidente della Lega dei musulmani europei, Alfredo Maiolese, di un incontro con il sindaco Marco Doria per avere un aiuto a realizzare una Moschea nel capoluogo ligure, Regazzoni interviene polemico nel dibattito ed offre una lettura decisamente diversa, rispetto al Partito Democratico, del problema.
“Da candidato alle primarie del Pd per il Sindaco di Genova – scrive Regazzoni in una nota – dico che, a Genova, non dovrà essere costruita nessuna grande moschea. Auspico che anche il Pd genovese prenda al più presto una posizione chiara su questo punto, evitando di utilizzare alibi. La difficile situazione in cui ci troviamo chiede a tutti la massima responsabilità”.
Regazzoni non si tira indietro nel dibattito arroventato dopo le sue dichiarazioni e aggiunge: “perché dico no alla grande moschea? Per una ragione molto semplice: ad oggi, al di là di qualche differenza, non c’è reciprocità nei paesi islamici per quanto riguarda la libertà di culto. Senza questo riconoscimento, l’operazione di costruzione di grandi moschee in Europa, finanziate dai Paesi Arabi, non si inserisce più nella cornice del pluralismo religioso, bensì in quella di un’islamizzazione dell’Europa. Questa idea va contrastata proprio per difendere nei fatti, e non solo a parole, il pluralismo religioso. Per questo Genova, che difende il pluralismo, non può accogliere una grande moschea finanziata con i soldi dei Paesi Arabi”.