Genova – “Chiedo al Sindaco Marco Doria di revocare immediatamente la delibera anti movida che sta causando molti danni”. Il candidato sindaco del PD, Simone Regazzoni interviene nuovamente “a gamba tesa” sulle scelte del Comune di Genova e sulle scelte del primo cittadino e la sua Giunta.
“L’ordinanza contro la movida voluta dal Sindaco Doria – spiega Regazzoni – ha rappresentato un grave danno per Genova, per la sua economia, per la vivibilità del Centro storico e per i commercianti seri che rappresentano un presidio essenziale per la sicurezza della nostra città”.
Secondo Regazzoni, infatti, l’ordinanza “ha generato danni alle attività che vanno dai 2.000 euro mensili, in soggetti che non vendono sostanzialmente alcolici, sino ai 4.000 mensili per gli altri. In commercianti consapevoli questo significa sacrificare un dipendente o comunque ridurgli significativamente l’orario di lavoro e, di conseguenza, la retribuzione. Inoltre si sono create delle situazioni di incomprensibile discriminazione tra operatori. Se pensiamo poi che a subire questo grave danno sono spesso giovani che hanno investito sul futuro della nostra città abbiamo il quadro perfetto di un fallimento politico totale”.
Per il candidato alle primarie del Partito Democratico dietro quell’ordinanza ci sono idee e metodi sbagliati.
“C’è un’idea sbagliata di città – spiega Regazzoni – come spazio da proteggere contro espressioni di vitalità e socializzazione giovanile, viste solo come problema da eliminare e non come risorsa da governare. La movida non è un problema, se ci sono corretti controlli che facciano rispettare da tutti leggi e regolamenti esistenti. La movida, come in tutte le grandi città europee, è un aspetto essenziale di una città viva. Se la si elimina non si ottiene più “tranquillità”: si lascia spazio alla criminalità che torna a occupare spazi desertificati. Come è puntualmente accaduto”.
L’ordinanza anti Movida, quindi, sarebbe un metodo sbagliato. Norme che, secondo Regazzoni – “si impongono dall’alto senza l’umiltà di ascoltare tutte le parti in causa. Lo stesso strumento dell’ordinanza è sbagliato, perché non sussistono le ragioni di contigibilità e urgenza per il suo utilizzo. Tutto questo mentre uno dei veri problemi del Centro storico, i minimarket che distribuiscono alcol e chupiti a un euro, sussiste quasi indisturbato”.
Il candidato sindaco chiede quindi all’attuale primo cittadino di ritirare immediatamente l’ordinanza.
“Chiediamo che questa nostra richiesta venga fatta propria dall’assessore Emanuele Piazza, dal segretario del Pd Alessandro Terrile e dal gruppo Pd in Comune – spiega Regazzoni – Far finta di nulla sperando di scaricare tutta la responsabilità dell’ordinanza sul Sindaco Doria è un modo profondamente sbagliato di fare politica e di concepire il rapporto con i cittadini. Siamo ancora in tempo per fare un passo indietro e tornare al regolamento discusso con i commercianti e su cui l’assessore Piazza si era detto d’accordo. Quindi chiediamo che tutte le parti in causa si esprimano in modo chiaro sull’ordinanza di cui chiediamo l’immediato ritiro”.