Genova – La telenovela delle Primarie del Partito Democratico si arricchiscono di due nuove puntate dopo l’esternazione di Simone Regazzoni che ha lanciato la proposta di un tandem tra lui e Luca Borzani per la corsa a Sindaco e vice-sindaco del capoluogo ligure.
Poche ore dopo l’annuncio choc, infatti, la proposta del “patto generazionale” per riuscire a vincere alle elezioni municipali è stata “rispedita al mittente” con un post dello stesso Luca Borzani.
Il patron di Palazzo Ducale ed accreditato concorrente alle Primarie del Partito Democratico ha infatti postato un messaggio interpretato da molti osservatori politici come una “risposta” a Regazzoni.
“Non mi è mai piaciuto Gabriele D’annunzio – ha scritto sibillino Borzani sul suo profilo Facebook – Ma rispetto ad egotici dannunziani dell’oggi almeno era Gabriele D’annunzio“.
La stilettata di Borzani non era ancora stata digerita ed ecco spuntare la nota del Comitato dei Partiti di Centro Sinistra per Genova composto da Centro Democratico, Progresso Ligure e Italia dei Valori.
Nel testo, senza citarlo direttamente, Regazzoni viene paragonato addirittura a Napoleone.
Ecco il testo della nota:
Riteniamo sia giunto il momento di dire basta alle fughe in avanti, che peraltro non portano mai a nulla di buono, da parte di chi va a caccia di inutili momenti di gloria personali senza rendersi conto che l’unico effetto ottenuto sia quello di ridicolizzare il centrosinistra nella sua interezza.
Mentre con grande serietà, una persona come Luca Borzani, ottimo candidato Sindaco peraltro, ha voluto stoppare il “totonomi” che circolava in città e che lo coinvolgeva quale possibile futuro candidato primo cittadino a Genova per il centrosinistra, riecco taluni che proprio non riescono a trattenersi e a 24 ore dalla dichiarazione di Borzani s’inventano un ticket inesistente con lo stesso Borzani con l’unico fine di autoproclamarsi candidati.
E’ incredibile constatare come ancora nel 2016 ci sia qualcuno convinto di essere Napoleone. Il centrosinistra non merita tutto questo e soprattutto non lo meritano i cittadini di Genova che non vogliono che la città finisca in mano alla Raggi di turno nè tantomeno al centrodestra che combina già abbastanza guai in Regione. Il Pd, partito guida della coalizione, faccia un appello al senso di responsabilità di tutti e si programmi un tavolo di coalizione per allargare la base sociale intorno a un programma condiviso che individui tutti insieme la personalità migliore per realizzarlo nell’interesse della città.
Ora si attende la “contromossa” del diretto interessato mentre gli osservatori politici e (molto meno) gli elettori attendono la nuova puntata di quella che viene ormai definita la “House of Pesto”.