Genova – Nuovo scontro frontale nella difficile corsa alle primarie del Partito Democratico. Il sindaco Marco Doria attacca l’autocandidato Simone Regazzoni dalle pagine de Il Secolo XIX e il docente universitario risponde con una nota.
“Il Sindaco Doria ha deciso di attaccarmi per la mia candidatura a Sindaco di Genova: il primo vero attacco frontale alla mia candidatura, per citare “Il Secolo XIX”. Cui contrappone un “lavoro serio per affrontare i problemi della città”. Già, il lavoro serio e i problemi della città. Immagino: sicurezza, decoro urbano, lavoro, Welfare, immigrazione, trasporti”.
Secondo Regazzoni, infatti – “Doria sarebbe un ottimo candidato Sindaco, se non fosse il Sindaco che in questi 5 anni non ha governato Genova e ha perso i pezzi della sua maggioranza. Così, a pochi mesi dalle elezioni, pensa bene di attaccare frontalmente me per il semplice fatto che mi presento alle primarie. Nessuna considerazione di merito sulle questioni che ho posto, a partire dai 5 milioni per il Welfare fino alla richiesta di rivedere l’ordinanza sulla movida, passando per la questione di una seria politica sull’immigrazione a Genova. Non una parola: Doria non pare interessato al merito dei problemi e al confronto democratico delle idee”.
Il candidato outsider alle primarie del PD non perdona a Doria di aver dichiarato di essere “profondamente democratico” e che ognuno ha diritto di parola per poi definire “personalismi inconsistenti” le “uscite in solitario” con un evidente riferimento al nuovo candidato.
“E’ un po’ come dire: “Sono aperto al confronto e al dialogo con tutti, purché io sia il solo a parlare, perché gli altri sono persone inconsistenti” – sbotta Regazzoni – Non mi pare sia lo stile giusto per avvicinarsi alle elezioni. Se Doria vorrà ricandidarsi, come legittimo per un Sindaco uscente, ci confronteremo alle primarie. E ne sarò felice.
Doria è nel confronto e nel dialogo delle idee che emerge la consistenza o meno di una proposta politica. Non nel giudizio a priori di qualcuno che, con toni da Principe, piuttosto che da sincero democratico, si arroga unilateralmente il diritto di dichiarare chi è inconsistente”.
A chiusura della nota, Regazzoni lancia la stoccata a Doria
“Caro Doria – scrive ancora Regazzoni – la paura del confronto e i tentativi di delegittimazione preventiva di un possibile avversario a mezzo stampa non sono un buon viatico al dialogo democratico. Non bisogna avere letto Habermas per saperlo. Se si auspica il dialogo e non le risse non si può pretendere di essere il solo a parlare. È l’abc stesso della democrazia che implica disponibilità al confronto e riconoscimento dell’Altro. Bisognerebbe sempre tenerlo bene a mente”.