Genova – Interrogatorio di garanzia, questa mattina, a palazzo di Giustizia, per Claudio Borgarelli, unico indagato per il delitto di Lumarzo in cui è stato ucciso e decapitato Albano Crocco.
L’uomo, che dovrebbe comparire davanti al gup intorno alle 10, potrebbe decidere di confessare il delitto o continuare a negare ogni addebito proclamandosi innocente come ha fatto sino ad ora.
Gli inquirenti lo metteranno di fronte alle gravi prove raccolte durante le prime fasi delle indagini e che smentiscono alcune delle ricostruzioni degli eventi fatte dall’uomo.
In particolare dovrà chiarire come mai abbia dichiarato di aver gettato la spazzatura vicino casa mentre alcune riprese video lo ritraggono in alta Val Bisagno mentre getta alcuni grossi sacchi dentro alcuni bidoni.
Borgarelli dovrà anche spiegare come mai, in alcune riprese video del circuito di sorveglianza della propria abitazione, sia stato ripreso mentre esce con una tuta da lavoro e qualcosa che sembrerebbe nascosto dentro una delle maniche dell’indumento. Secondo le ipotesi accusatorie il grosso machete usato per decapitare la vittima.
Secondo le ricostruzioni Borgarelli e Crocco discutevano spesso a proposito di un sentiero che porta nel bosco di Lumarzo dove molti si recano per cercare funghi. Un passaggio che sarebbe nella proprietà del sospettato che non voleva venisse usato e che nel passato aveva creato forti discussioni anche con altri abitanti del paese.
Il giorno dell’omicidio, l’11 ottobre scorso, Albano Crocco aveva posteggiato l’auto proprio di fronte alla casa dell’indagato e poi si era avventurato lungo il sentiero.
Secondo gli inquirenti una “provocazione” che potrebbe aver fatto saltare i nervi al nipote spingendolo a commettere il reato per cui è sotto indagine.
L’indagato si è però sempre detto estraneo ai fatti e pronto a dimostrare la propria innocenza e saranno quindi necessarie altre verifiche e prove per rafforzare l’accusa ed eventualmente confermarla in un processo.